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Raccolta di firme: «No alla tassa Ecopass»

Articolo del: 26/09/2011
Autore: Giannino della Frattina

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La giunta Pisapia giura che lo scopo di Ecopass non è metter nuove tasse. «Il nostro obiettivo - le parole dell’assessore Pierfrancesco Maran al termine dell’ultima giunta dedicata al tema - è migliorare il traffico e la qualità dell’aria. E non fare cassa, non ci interessa». E così ora sul tavolo di sindaco e assessori ci sono gli studi e le diverse ipotesi che entro la fine di ottobre dovrebbero portare a definire la Fase 2 del ticket d’ingresso in città. Ma ancor prima di capire chi e quanto si pagherà, già piovono richieste di deroghe e riduzioni. Come quelle che certamente otterranno artigiani e commercianti.
Ma il balzello non piace al centrodestra che già in campagna elettorale aveva promesso la sue eliminazione. E oggi annuncia che a partire da metà ottobre ci sarà una raccolta di firme per combattere «un provvedimento ormai inutile per la qualità dell’aria, oggi elitario e antidemocratico». Con il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli che ricorda come «i dati di questa settimana a cura dell’Arpa, mettano chiaramente in evidenza che i livelli di Pm10 registrati sono superiori in area Ecopass rispetto alla periferia». E anticipa due settimane di incontri e consultazioni con associazioni e categorie. Si comincia questa mattina alle 9,30 con i commercianti, per poi proseguire con il mondo dell’impresa, delle costruzioni, dell’ambiente. E finire con i sindacati. «Vogliamo cercare - spiega invece Masseroli - una scelta chiara e condivisa con tutta la città. Perché così come è pensato dalla giunta Pisapia, Ecopass non è altro che un’ulteriore tassa sulla mobilità, inefficace per l’ambiente e discriminatoria. L’unico suo esito sarà far utilizzare l’auto a chi è più ricco». Non tenendo conto delle «classi medio-basse visto l’aumento del biglietto dei mezzi pubblici del 50 per cento». Mentre «una seria politica della mobilità deve prevedere una riduzione del prezzo del biglietto e un quasi azzeramento della tariffa dei parcheggi di interscambio». Col centrodestra deciso a spostare la sfida sugli «impianti di riscaldamento e raffrescamento» che da soli assorbono il 41 per cento dell’energia e «vero motore dell’inquinamento». Solo «trasformando tutti gli edifici energivori e inquinanti in casse A - la proposta di Masseroli - potremo vincere la sfida ambientale». Perché in questo modo, secondo uno studio sull’argomento, si ridurrebbero di due terzi il consumo energetico e le emissioni inquinanti in città, eliminando l’equivalente di un milione di auto che in anno percorrano 18mila chilometri.
Trenta gazebo e «barricate in consiglio comunale» promette anche la Lega. «Siamo sempre stati contro il mezzo Ecopass della Moratti - attacca il capogruppo Matteo Salvini - e a maggior ragione siamo contro il super Ecopass di Pisapia». Le diverse ipotesi? «Vogliono far pagare anche chi è stato costretto a cambiare l’auto o il furgone e ora magari ha un Euro 5. Ingiusto. Sarebbe una beffa. L’aria irrespirabile? Queste misure sono assolutamente inutili. Allora se proprio si vuole c’è la proposta della Lega di chiudere il centro storico alle auto».
Ma sindaco e assessori sono decisi a proseguire sulla strada già tracciata. Organizzando, come ha già chiesto Maran, «assemblee nelle zone, incontri con le istituzioni, i sindacati, le università, le categorie produttive e i Comuni dell’hinterland». Già messe nero su bianco le ipotesi allo studio e l’intenzione di arrivare a una scelta condivisa con la città. «Qualunque provvedimento adotteremo - assicura Maran -, tutte le risorse che ne deriveranno, nonostante il momento di crisi, saranno destinati ad interventi per la mobilità sostenibile e per l’ambiente». Fitto è anche il calendario di appuntamenti degli assessori Maran e Franco D’Alfonso che oggi nella sala commissioni di via Beccaria incontreranno Assolombarda, domani discuteranno di traffico e cantieri, mercoledì i rappresentanti dei turnisti e gli addetti alle consegne speciali, giovedì le associazioni ambientaliste e dei consumatori e venerdì i sindacati.

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