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Letizia, ma sei scema? Profezia di 'Libero'

Articolo del: 19/05/2011
Autore: Vittorio Feltri

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P
ubblichiamo l’articolo di Vittorio Feltri, uscito su «Libero» il 3 novembre 2006, in cui il direttore del nostro giornale denunciava gli errori del sindaco di Milano e prevedeva le attuali difficoltà elettorali.

Se ne parlava da un po’, ma nessuno ci badava: dominante era il pensiero che il Comune di Milano scherzasse, discutesse della cosa per il piacere di proiettarsi nel futuro. Non era così. Il nuovo sindaco, signora Letizia Moratti (segnalatasi due giorni fa per aver snobbato nelle visite ai morti quelli della Repubblica sociale di Salò, congratulazioni madame), faceva sul serio. Talmente sul serio che ora si comincia a votare e dal 19 febbraio del prossimo anno il provvedimento entrerà in vigore. Mi riferisco al ticket per entrare nella metropoli. Solo ad accennarne vengono i nervi.

La tassa sui veicoli varierà da 2 a 10 euro, a seconda della cilindrata. E non riguarderà solamente le auto provenienti da altri comuni, ma anche quelle milanesi e guidate da chi non risiede in centro. Capito che bella storia? Bisognerà pagare per girare nella propria città. Siccome nella zona storica abitano prevalentemente i ricchi, a sborsare saranno il ceto medio e gli indigenti, la gente che nel cuore di Milano ci va per lavorare. Trattasi quindi di balzello sul lavoro. Da non credere. Identico discorso vale per i pendolari, un esercito che ogni mattina si alza presto, sale in macchina, percorre un certo numero di chilometri, un traffico pazzesco in cui ci vogliono ore per districarsi, finalmente giunge a Milano ed ecco la sorpresa: o versi un tot o fai marcia indietro.

Qual è il senso di una simile trovata? La metropoli è troppo inquinata e caotica. Occorre costringere i “graditi ospiti” del centro a non usare la scatola a rotelle e a ripiegare sui mezzi pubblici. Peccato che i mezzi pubblici siano inadeguati. Prendiamo il metrò: solo tre linee quando ne servirebbero cinque o sei. L’auto non è un vizio o una comodità bensì una necessità, e non ha alternative. Oddio, una cosa di livello europeo il metrò milanese ce l’ha: il prezzo del biglietto. Da Cassina de’ Pecchi, periferia, al Duomo: 2 euro. Che diventano quattro se si considera che ad ogni andata corrisponde un ritorno. Per il resto, conviene stendere un velo pietoso. Tanto per dire, non esistono trenini collegati agli aeroporti né con la maggior parte dei quartieri-satellite. Ne cito uno notissimo: Milano due. E un altro meno noto: San Felice. Siamo alle solite: i servizi sono di basso profilo, però le tasse volano alte.

Il ticket urbano è una tale bizzarria che sarebbe degno di rientrare nella finanziaria di Prodi e Padoa-Schioppa. Anzi. Diciamola tutta. Letizia Moratti (dopo aver fatto rimpiangere Albertini) è riuscita a fare peggio di loro, del premier e del ministro dell’economia.

Si è calcolato che la finanziaria costa all’anno 1.212 euro a famiglia, e fin qui era un primato. La Moratti minacciando di strappare dieci euro alle auto di classe 3, 4 e 5, incasserà da ciascun automobilista 220 euro al mese che moltiplicati per undici mesi (ed escludo i festivi e le ferie) fanno 2.420 euro. Scusa Letizia, ma sei scema o fingi di esserlo diventata?

Un disgraziato che campa di stipendio, abitante a Como e con un impiego a Milano, già si svena per comprare l’auto adatta alla vitaccia del pendolare, paga migliaia di euro per l’assicurazione, paga la tassa di circolazione (aumentata dal governo di sinistra), paga una tassa della madonna sul carburante, e tu cara amica gli ingiungi di sganciare ancora 2.420 euro per accedere alla cerchia dei Navigli? Non è possibile. Giura che non è vero. Ma se questa insana idea rischiasse di realizzarsi, dammi retta: buttala via. Dimenticala. Non sai come giustificarti? Dì che avevi il mal di testa. Che sei stata ammalata da piccola. Dì quel che ti garba, ma scappa da te stessa, pigliati una settimana di vacanza.

Libero si è dannato per farti eleggere, un articolo al dì per mesi. Credevamo in te, nella tua assennatezza di donna abituata a gestire aziende, ministeri. Confessa: stai male? Obietterai: anche Londra impone il ticket. Grazie al cavolo. Londra ha una rete metropolitana capillare; migliaia di trenini frequenti e comodi vi giungono dalle cittadine attorno; ha più abitanti della nostra Lombardia, una City enorme; parking dovunque; posti auto assegnati; cittadini avvezzi a ubbidire agli “ordini” perché sono ordini sensati e non bestialità come quella che stai per trasformare in editto.

Immagino un’altra tua osservazione. Monzesi, comaschi, lecchesi, bergamaschi, bresciani eccetera cessino di venire a Milano in auto e si contentino del treno, così evitano anche la nebbia. Ma ti pare che se ci fossero treni normali non li utilizzerebbero? Il problema è che fanno schifo, sono lenti, affollati e in numero insufficiente.

Altrimenti i pendolari sarebbero felici di sprofondarsi in poltrona, leggere il giornale (come gli inglesi) e mezz’ora più tardi scendere freschi alla stazione Centrale, a Lambrate, a Porta Garibaldi o alle Nord. Invece poveracci affrontano trasferte micidiali percorrendo le autostrade lombarde, le più scalcinate del mondo dove si viaggia alla vertiginosa velocità di 15 chilometri l’ora causa intasamenti, tamponamenti, ingorghi d’ogni tipo. Il che tuttavia non impedisce ai gestori delle medesime di esigere un pedaggio di 3 euro per un tragitto che è uno sputo.

Infliggere il ticket dell’entità di 10 euro a chi già è spremuto nel fisico e nel portafogli è una crudeltà intollerabile. Attenzione, la gente è sul punto di ribellarsi. Non esasperarla. Prima d’illuderti di commutare i lombardi in londinesi dai ai lombardi almeno la metà di quello che hanno i londinesi: servizi decenti. Vuoi dei soldi? Dicci, in cambio di che?

Inoltre, forse non hai tenuto conto di un probabile effetto contagio. Se tu introduci il ticket a Milano stai certa che anche Monza lo introdurrà, anche Como, Bergamo, Brescia. Massì, anche San Patrignano, Lodi, Treviglio. Perché non dovrebbero farlo? Figurati il casino che sarebbe la circolazione in Italia. E quale l’aggravio per le tasche degli italiani. Ascolta. È interesse perfino tuo non commettere una stupidaggine di questa portata. Rilassati, mangia un Krumiro e piantala di vaneggiare.

Chi credi di essere, Visco?


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