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Tangenziale, il rebus dei 70 all'ora
la burocrazia frena i limiti antismog
La Provincia assicura inizierà a montare i nuovi cartelli su Val Tidone, Rho-Monza, Milano-Meda
e un tratto di Paullese. I tempi si dilatano invece intorno a Milano. La lettera del prefetto Lombardi

Articolo del: 15/02/2011
Autore: ILARIA CARRA

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I nuovi divieti antismog sono al palo, ritardati da lungaggini burocratiche. La riduzione di velocità a 70 chilometri all’ora sulle provinciali ad alto scorrimento e sulle tangenziali è stata condivisa cinque giorni fa dal tavolo dei sindaci a Palazzo Isimbardi come nuova arma contro l’inquinamento. Una misura su cui, però, c’è molta confusione. La Provincia assicura che da oggi inizierà a montare i nuovi cartelli sulle strade di sua competenza (Val Tidone, Rho-Monza, Milano-Meda e un tratto di Paullese): così l’ordinanza sarà operativa, in vigore da oggi (dopo la pubblicazione sull’albo pretorio della Provincia).

Circa cento cartelli sono già pronti nella casa cantoniera di Palazzolo, mentre le prime sanzioni scatteranno soltanto tra un paio di giorni, completata l’installazione di tutta la segnaletica. I tempi si dilatano, invece, per le tangenziali milanesi: Serravalle dice che ci vorranno giorni, mentre i concessionari autostradali non hanno nemmeno ricevuto la richiesta di abbassare i limiti sui tratti di loro competenza.

Oggi a Palazzo Isimbardi si riunisce un nuovo tavolo sulla qualità dell’aria con una decina di sindaci dell’hinterland. Il presidente Guido Podestà precisa: «Le strade provinciali sono nostre e stiamo mettendo la segnaletica verticale, mentre le tangenziali sono nella responsabilità di Serravalle, a cui abbiamo chiesto di fare lo stesso». Anche il prefetto, Gianvalerio Lombardi, ha inviato una «lettera di sostegno» invitando sindaci e concessionari ad «adottare analoghi e temporanei provvedimenti di riduzione della velocità».

Ci vorranno giorni, però, prima che in tangenziale arrivi il limite dei 70 all’ora. E non è detto che ciò avvenga entro la settimana. Serravalle ha ricevuto solo ieri la lettera-raccomandazione di Provincia e prefettura a ridurre il limite. E Federico Giordano, amministratore delegato di Milano Serravalle-Milano Tangenziali spa, spiega: «Accogliamo la richiesta e la applicheremo, stiamo cercando il modo di farlo nel più breve tempo possibile, ma ci sono comunque passaggi tecnici da rispettare che richiedono tempo». Chiedere l’autorizzazione ad Anas, prima di tutto. «E informare del nuovo provvedimento la polizia stradale e il pubblico. Ci vorrà qualche giorno».

Nel rebus di competenze e responsabilità, gli ambientalisti chiedono che «la Provincia mantenga le promesse: Podestà non si nasconda dietro le procedure e rispetti quanto dichiarato nella riunione con i sindaci». Intanto il Pm10 galoppa: la pioggerella di domenica non ha sortito alcun effetto, anzi, visto che la centralina di via Senato è schizzata a 153 microgrammi contro i 50 di limite (137 al Verziere e 117 a Città Studi), toccando così il 33esimo giorno consecutivo fuorilegge.

Il Codacons ha fatto causa alla Regione contro l’installazione di filtri antiparticolato sugli autoveicoli diesel, giudicandoli «più dannosi che benefici per la salute». E i commercianti tornano alla carica, chiedendo a Palazzo Marino un’ulteriore (la terza) deroga allo stop in area Ecopass per i veicoli più inquinanti: «Se i divieti proseguiranno — dice Simonpaolo Buongiardino, dell’Unione del commercio — ci serviranno, in settimana, un paio di “finestre orarie” di ingresso nella Cerchia dei Bastioni, così da permettere ai commercianti di rifornire negozi e privati cittadini».

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