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I negozianti: alt ai blocchi antismog
così non possiamo più andare avanti
Palazzo Marino è pronto a ridurre le misure contro l'inquinamento. Ed è certo il raggiungimento
del 35° giorno di superamento delle norme europee: a questo punto scatterà l'infrazione della Ue

Articolo del: 07/02/2011
Autore: ILARIA CARRA

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La seconda (e ultima) domenica a piedi se ne va tra le polemiche e un ultimatum. Quello dei commercianti, bloccati fuori dalla zona Ecopass dal divieto antismog: "Dopo mercoledì serve un'altra deroga per rifornire la città", torna alla carica Simonpaolo Buongiardino (Unione del commercio). Deroga che il Comune, dopo la finestra oraria d'ingresso già accordata venerdì scorso, sembra propenso a concedere. Facendo una ulteriore retromarcia sulle misure del suo piano antismog proprio allo scadere, oggi, del trentacinquesimo giorno di sforamento dei limiti, oltre il quale scatta la procedura europea di infrazione.

La domenica a piedi dei milanesi

Il malumore dei commercianti per i divieti era già emerso ieri: tutto aperto solo in pieno centro, ma le vetrine sono rimaste spente in buona parte del resto della città. Segno che molti hanno rinunciato all'apertura straordinaria col blocco, puntando sulla prossima domenica. "Il malcontento c'è - commenta Buongiardino - ci sembra un sacrificio inutile, i blocchi non si stanno rivelando efficaci". In compenso, i milanesi ieri si sono goduti la città, usando i mezzi (più 34 per cento di passeggeri in metrò che in una domenica normale) - nonostante qualche disagio per arrivare in centro dalle periferie - e le bici gialle del bike sharing (3.500 utenti, il triplo). Tanti ingressi, 1.600, nelle piscine comunali gratuite e soprattutto boom dei musei civici gratis: 8.400 visitatori (7.200 domenica scorsa). Oltre a 5.400 ingressi al Museo del Novecento, e a duemila in fila per visitare il Pirellone. "La cultura non inquina, ma non ce ne si può ricordare solo in emergenza", commenta l'assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer.

Più multe e pattuglie della prima domenica di blocco: 641 contravvenzioni dalle 8 alle 18 (contro 502), frutto di 4.511 controlli. Ma in giro si sono viste tante auto. Troppe, è la polemica. "Basta leggere le deroghe per capire che non si fanno le cose seriamente", attacca il capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino, Enrico Fedrighini. Accuse al blocco dalla stessa maggioranza: "Le domeniche a piedi - per il leghista Matteo Salvini - sono una beffa per chi lavora e ha solo la domenica per andare in giro con auto e famiglia". I dubbi, pochi, che restano sul futuro del blocco domenicale si scioglieranno mercoledì, al vertice in Provincia con i sindaci dell'hinterland, a cui parteciperanno anche i commercianti. Palazzo Marino ha detto più volte che un nuovo blocco solitario a Milano non si farà.

Per l'assessore al Commercio, Giovanni Terzi, "il blocco da soli non ha senso, magari in futuro weekend ecologici, ma in tutto l'hinterland". Mentre per il vicesindaco Riccardo de Corato "sono i sindaci che devono darsi una mossa", Giorgio Oldrini ripete: "Solo se qualcuno ci dirà che siamo in emergenza sanitaria bloccheremo il traffico, e solo su ampia scala". E dopo il "liberi tutti" già concesso ai residenti, la deroga chiesta dai commercianti ridurrebbe di fatto il piano antismog alle restrizioni per quei veicoli, i più inquinanti, già bloccati dal Pirellone.

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