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Gli ecologisti protestano mentre Milano si ferma: silenzio a Torino e Napoli

Articolo del: 06/02/2011
Autore: Sabrina Cottone

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Milano antismog: tutti a piedi e blocco totale delle auto dalle 8 alle 18 di oggi. Ancora una volta ieri i livelli di Pm10 erano ampiamente al di sopra della soglia d’attenzione. Le centraline dell’Arpa hanno rilevato concentrazioni di 91 mg/mc a Città Studi, 119 in via Senato e 96 al Verziere. Quanto alla Provincia, 111 mg/mc ad Arese e 108 a Limito di Pioltello.
Nonostante i provvedimenti della giunta Moratti, Legambiente, Wwf e Genitori Antismog non hanno rinunciato a un’iniziativa di protesta, «un colpo di tosse collettivo contro l’inerzia». La richiesta è di misure strutturali di lotta all’inquinamento. Replica il sindaco, Letizia Moratti: «Non facciamo promesse ma passi veri e concreti. Continueremo in una politica strutturale che abbiamo iniziato e ultimamente anche rafforzato».
A difendere l’aria di Milano anche il vicesindaco, Riccardo De Corato. «Legambiente vada a fare il colpo di tosse a Torino, città più inquinata d’Italia, o a Napoli, guarda caso amministrate dal centrosinistra. È curioso che Milano, che nella classifica Legambiente ha scalato quattro posizioni, venga messa alla berlina sullo smog quando è l’unico Comune che si muove a fronte di un’emergenza che riguarda l’intera Valpadana». Il vicesindaco rivendica un consistente miglioramento della situazione: in 5 anni la città ha ridotto il Pm10 del 24%. De Corato attribuisce qualche responsabilità anche al mancato sostegno da parte degli altri Comuni: «I risultati avrebbero potuto essere migliori, se Milano non fosse stata costretta ad agire in solitudine».
Guido Podestà, presidente della Provincia, invita la giunta a concordare i provvedimenti futuri: «Serve un coordinamento con le città che stanno intorno al capoluogo, perché se è vero che a Milano vivono 1,3 milioni di persone, nelle città intorno ne vivono 1,8 milioni». Mercoledì prossimo Podestà ha convocato a Palazzo Isimbardi un tavolo dei Comuni della Provincia per mettere a punto iniziative comuni.
Tra i motivi della battaglia antismog ce n’è anche uno di carattere economico. Lo solleva l’economista Mario Monti, presidente della Bocconi: «Non vorremmo che Milano abbia compensato la nebbia con lo smog. La qualità della vita non è vista come asset di Milano e questo, essendo la sostenibilità uno dei perni del tema di Expo, sarebbe un esempio di non perfetta coerenza». Monti accusa di «miopia» le categorie che si oppongono ai proveddimenti antitraffico. Replica piccata dall’Unione del Commercio. Parla Simonpaolo Buongiardino: «Sono rimasto deluso da quest’intervento che cavalca luoghi comuni. Il terziario è sensibile al tema dell’inquinamento e siamo stati propositivi. In questi giorni abbiamo affidato all’Università Cattolica uno studio che punta non solo a ridurre le emissioni di particolato, ma anche a eliminarlo dove ristagna».

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