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si rinnovano i veicoli in circolazione. crollati del 35 per cento i mezzi obbligati a pagare Cede l'effetto-diga, 7 mila auto in più Sotto accusa la deroga bis per i diesel Euro4

Articolo del: 12/01/2009
Autore: Gianni Santucci

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MILANO - «Lenta erosione». I tecnici la chiamano così. Si potrebbe parlare anche di eutanasia. La creatura lasciata morire è l'Ecopass. E il discorso è semplice: se i milanesi, come è fisiologico, continuano a cambiare macchina, comprando auto ovviamente più moderne ed ecologiche, quelli che pagheranno il ticket antismog saranno sempre meno. Come dire: se il mondo va avanti e l'Ecopass rimane bloccato, non cambia le proprie regole, non elimina le deroghe, il provvedimento su cui il Comune ha puntato la propria politica antismog è destinato a svuotarsi. L'erosione degli effetti avviene giorno dopo giorno. Ed è già scritto nei documenti pubblicati dal Comune fino a oggi. L'allarme è diventato evidente negli ultimi tre mesi del 2008: il numero di incidenti e la velocità dei mezzi pubblici in centro, dopo il miglioramento della prima parte dell'anno, è tornato ai livelli pre-Ecopass. Perché? La ragione si scopre analizzando il numero di auto entrate in centro durante l'anno scorso.


Prima dell'Ecopass entravano nei Bastioni una media di 98 mila veicoli al giorno. Da quando è scattato il ticket, il numero si è immediatamente ridotto, passando a una media di 80 mila al giorno. A partire da ottobre 2008, la tendenza si è però invertita: arrivando a 85, anche 87 mila auto al giorno. Ma queste 7 mila auto in più non sono veicoli che pagano. Entrano gratis. È un effetto fisiologico: i milanesi comprano macchine nuove e passano così dalle categorie a pagamento a quelle che entrano a zero euro. Ecco il paradosso: se il trend del ricambio del parco auto milanese continuasse anche nel 2009, alla fine dell'anno i veicoli a pagare potrebbero essere appena 2-3 mila. E questo perché il Comune, imbrigliato dai veti incrociati interni ai partiti di maggioranza, ha deciso di prorogare l'Ecopass senza modifiche. Anzi: confermando la deroga per i diesel Euro 4 (auto molto inquinanti, che apparterrebbero alla classe di pagamento a 5 euro). «Il congelamento di un anno è un errore — spiega il consigliere dei Verdi, Enrico Fedrighini — è come un medico che ha trovato una buona cura e però la sospende. Nel prorogare l'Ecopass tale e quale a quello del primo anno non si è tenuta in considerazione la salute dei milanesi».


In realtà un grande merito del ticket esiste: oggi ci sono auto più pulite di un anno fa. È l'effetto incentivo. Indiretto. L'Ecopass è però una creatura dinamica: il ricambio delle auto ne svuota gli effetti dall'interno e quindi, per continuare a funzionare, deve essere costantemente aggiornato. Estendendo l'area, o facendo pagare più auto, o togliendo deroghe. Altrimenti l'efficacia è destinata a crollare. L'obiettivo non è solo avere auto più pulite, ma in generale avere meno auto. Perché una macchina che circola inquina comunque (ruote, freni e sollevamento di polveri a terra contribuiscono al 50 per cento del Pm10 prodotto da un'auto). E perché gli effetti positivi sul traffico, registrati nella prima parte del 2008, si sono già ridotti drasticamente.



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