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Atm, un piano da 524 milioni
per 500mila passeggeri un più
L'azienda presenta gli investimenti per il 2015: l'obiettivo è aumentare del 50 per cento il numero degli utenti. Previsti il rinnovo dei treni e dei bus e l'utilizzo di tessere elettroniche. Nel mirino c'è anche il Passante ferroviario

Articolo del: 04/09/2013
Autore: ILARIA CARRA

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Oltre mezzo milione di passeggeri in più tra due anni in viaggio ogni giorno sulle metropolitane milanesi. Più o meno il 50 per cento in più rispetto a oggi. E oltre mezzo miliardo di investimenti, necessari soprattutto per ringiovanire la flotta (datata) di treni e comprare nuovi autobus. Il piano industriale elaborato da Atm per il triennio 2013-2015 traccia lo schema delle spese pianificate per la mobilità locale, in uno scenario di massima attenzione ai costi.

Il piano è stato elaborato dai vertici dell’azienda di trasporti. E si articola in macroprogetti. I fondamentali: il rinnovo del parco treni per la metropolitana, con un investimento da 220 milioni per trenta convogli, e l’ammodernamento della flotta di autobus con 250 nuovi veicoli. Il graduale addio al ticket cartaceo verso le tessere elettroniche e un’informazione più efficiente sulla rete del metrò per evitare il panico in situazioni critiche. È guardando al traguardo del 2015, anno di Expo che coincide con l’apertura di nuove linee e prolungamenti da agganciare a quelle esistenti, che si immagina una forte crescita di viaggiatori.

Più passeggeri. Con 103 stazioni e 93 chilometri di binari, ogni giorno sono 1,15 milioni i “clienti” attuali di Atm solo sulle quattro linee metropolitane (che salgono a circa due milioni se si considera anche la rete di superficie). Nel 2015, quando nel business plan si arriverà a 116 fermate e 104 chilometri di rete sotterranea, la stima
è di guadagnare 550mila viaggiatori extra. E toccare così quota 1,7 milioni al giorno. Una cifra appesa anche a variabili congiunturali. La previsione dei passeggeri in crescita, infatti, dipenderà anche dal rispetto o meno degli obiettivi sulle opere in realizzazione. Cioè se le nuove stazioni della metropolitana Lilla, specie la seconda tratta da Garibaldi fino a San Siro, rispetteranno le scadenze e apriranno tutte entro il 2015.

E se debutterà in tempo anche il prolungamento sulla Rossa fino a Monza Bettola e la linea metropolitana 4, con solo due stazioni tra Linate e Forlanini che dovranno agganciare per Expo il traffico di Linate ai padiglioni di Rho-Pero via Passante ferroviario, mediante la stazione futura a Forlanini Fs. È proprio sul fronte del Passante ferroviario, peraltro, che nei prossimi mesi ci potrebbe essere una novità: nel piano d’impresa Atm fa riferimento all’intenzione di completare l’offerta di trasporto con lo sbarco nel settore ferroviario. Mentre prosegue, più a rilento, il piano futuro di fusione tra le due società, l’azienda potrebbe intanto essere interessata a sostituirsi a Trenord nella gestione del Passante ferroviario.

Gli investimenti. In tre anni l’ipotesi di investimenti fissata dall’azienda è di 524 milioni. Così suddivisi: 165 nel 2013, 186 nel 2014 e 173 nel 2015. Soldi che per il 70% finiranno a finanziare l’acquisto di nuovi mezzi. Investimenti per la quasi totalità previsti in autofinanziamento, solo il 10 per cento verrà dal Comune: in pratica, Atm dovrà dunque arrangiarsi indebitandosi con le banche. È in questa cornice che ricade l’investimento di 220 milioni per l’acquisto di 30 nuovi treni (20 sulla Rossa e 10 sulla Verde), i primi entreranno in servizio nel luglio del prossimo anno. Spese non più rimandabili, vista l’età avanzata della flotta: sulla linea 1, su 75 convogli in funzione, 14 hanno oltre mezzo secolo e altri 13 più di 40 anni. E poi ancora nel piano rientra l’ammodernamento della flotta di autobus, con 250 nuovi mezzi, i primi dovranno arrivare tra un anno e in tutto costeranno 35 milioni. Anche se si fa conto sulla Regione per recuperare parecchie risorse.

Nuovi mezzi, ma anche depositi da realizzare. Oggi c’è un’urgenza da sanare: il 30 per cento dei treni viene ricoverato lungo il percorso perché di spazio altrove non ce n’è più. I piani allora prevedono di rafforzare il deposito Gallaratese, e costruire due nuovi ricoveri: a Settimo milanese per il metro 5 (in vista di un possibile futuro prolungamento oltre San Siro) e a Ronchetto sul Naviglio per la linea 4. Fondi anche per la manutenzione straordinaria dei fabbricati: 18,6 milioni compresa l’impermeabilizzazione delle gallerie sulla Verde, che annega per l’innalzamento della falda, e quasi tre milioni per sostituire 16 scale mobili arrivate alla fine della loro vita.

Il taglio dei costi. In anni difficilissimi di contributi ridotti e austerity, la parola d’ordine del piano d’impresa fino al 2015 è la riduzione dei costi. Cioè: recupero efficienza e produttività sul personale, dismissione del patrimonio immobiliare, riduzione delle attività non previste dal contratto di servizio tra l’azienda e l’azionista Comune. Tagliare dove ancora si può, tradotto. E, come perimetro aziendale, concentrarsi su Milano città metropolitana e meno su asset “forestieri”. In più, nel lungo periodo, si punterà a integrare le alternative di trasporto. Un esempio: in media un passeggero modello passa ogni giorno 40 minuti sui mezzi e ne impiega 11 per raggiungere stazioni o fermate. La missione è offrire all’utenza tutte le soluzioni possibili per fargli risparmiare tempo. Cross selling, lo chiamano. Modi di viaggiare diversi da proporre al cliente fidelizzato. Car sharing, bike sharing, Passante. Magari da usare, in un futuro, con la stessa card.

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