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L'assessore il traffico e il referendum dimenticato

Articolo del: 20/07/2013


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L'ESTENSIONE di Area C alla circonvallazione esterna non si farà.
Perlomeno non si farà - a meno di colpi di scena - nei prossimi tre anni scarsi di giunta Pisapia. Ce l'ha fatto capire l'assessore alla Mobilità e all'Ambiente Pierfrancesco Maran.
La congestion charge rimarrà limitata ai Bastioni, nonostante il referendum votato da quasi l'80 per cento dei milanesi poco più di due anni fa chiedesse, in modo inequivocabile, che la limitazione del traffico privato venisse progressivamente e sostanziosamente estesa. Maran sostiene che non si tratta di una priorità, dato che non siamo più fra le 10 città europee più congestionate, e che non si tratta di un obiettivo strategico. «Non ne farei un ragionamento ideologico», ha dichiarato ieri mattina a Radio Popolare l'assessore, secondo il quale il problema principale, ora, è l'eccesso di macchine in sosta. Può darsi che Maran non abbia torto, denunciando la quantità eccessiva di auto parcheggiate.
EPUÒ persino darsi che l'estensione di Area C non si possa più fare per un non dichiarato altro motivo: il cospicuo investimento che richiederebbe in telecamere e adattamento della viabilità. Un costo ritenuto insostenibile per le esauste casse del Comune. Quel colpisce, e irrita, in questa vicenda è una sottovalutazione che sfiora il menefreghismo per quanto riguarda l'opinione dei milanesi. L'adozione di Area C, e il suo progressivo allargamento, sono stati il cuore politico dei cinque referendum del 2011. Una impostazione fatta propria dal sindaco Pisapia in campagna elettorale e anche in seguito.
Ora Maran ci informa che «non è detto che la soluzione pensata all'inizio sia la migliore». Al di là della considerazione di fatto che il traffico è un po' calato (merito senz'altro dell'area C in centro ma anche della crisi che da anni ha mandato in recessione il Paese), non c'è alcun argomento che spiega e motiva il repentino cambiamento di posizione. Milano non è affatto guarita dal mal di traffico, è appena uscita dal coma ma moltissimo resta da fare.
Ci si può accontentare di "gestire" un piccolo miglioramento? Di essere, che so, al quindicesimo posto della classifica delle città più congestionate invece che al quinto? Maran sostiene di sì, ma i milanesi due anni fa hanno detto chiaramente un'altra cosa: vogliamo che la lotta alla congestione da traffico e all'inquinamento da gas di scarico diventi un'assoluta priorità. Vogliamo che la nuova amministrazione agisca senza paura su questa strada. Vogliamo che Milano diventi la capitale italiana della mobilità sostenibile.
Questo impegno e queste attese sembrano improvvisamente sparite. Maran, per carità, continua a sostenere che l'obiettivo è dimezzare il traffico. Ma senza l'estensione di Area C alla circonvallazione è come far credere che il mare si può svuotare a secchiate: a questo somiglia l'annuncio della volontà di incrementare bike e car sharing. Se non si crede più alle tesi sostenute fino a ieri basterebbe dirlo, prendendosene fino in fondo la responsabilità. Se certi obiettivi appaiono impraticabili perché costano troppo basterebbe dirlo. Se invece si vuol far credere che abbiamo risoltoi problemi del trafficoe che il referendum di due anni faè stato un esercizio ideologico, allora si prendono in giro i cittadini.

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