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TESSERE-SOSTA PER GLI ARTIGIANI E LE PARTITE IVA. «MA PIÙ CONTROLLI»
Strisce blu, evasione al 50%
Via libera agli abbonamenti
Il Comune ha incassato «solo» 1,9 milioni nel 2012

Articolo del: 28/04/2013
Autore: Armando Stella

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Tra la previsione e l'incasso c'è una distanza di 30 milioni di euro. Una voragine contabile che stravolge il bilancio economico delle strisce blu e provoca frizioni tra il Comune e l'azienda di casa. Il dossier Atm sui conti (precari) della sosta a pagamento è sul tavolo dell'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, ed è uno dei documenti sotto osservazione in questa fase di feroce spending review . L'analisi dovrà procedere dai dati, ma intanto vanno chiariti obiettivi e strumenti: la giunta Pisapia deve necessariamente recuperare risorse, e presto, per riequilibrare il rapporto tra spese ed entrate. I parcheggi su strada sono uno dei capitoli su cui si è stabilito d'intervenire con urgenza. L'indirizzo, preciso: «Ci sono margini per aumentare l'efficienza». E non solo con un «rafforzamento dei controlli», che pure è stato chiesto e ci sarà. Palazzo Marino ha studiato e si prepara a lanciare un pacchetto di abbonamenti mensili o annuali per alcune categorie di lavoratori: commercianti, artigiani, professionisti con partita Iva. Solo quest'operazione, stando ai calcoli, consentirebbe di recuperare subito 2-3 milioni di euro extra.

La gestione delle strisce blu è regolata da un contratto tra Comune e Atm rinnovato nel 2010. In sostanza: l'azienda riscuote i pedaggi (da «grattini» e parcometri) e versa all'azionista una quota del 15 per cento. Fin qui: la teoria. In pratica, i parametri dell'accordo non sono mai stati raggiunti. Uno sugli altri: il Comune aveva indicato in 70 mila posti l'offerta complessiva di strisce blu, ma ad Atm non risultano più di 50 mila posteggi dai Bastioni ai metrò di periferia. Altro elemento: l'Agenzia per la Mobilità e l'Ambiente (Amat) ha calcolato un incasso annuo potenziale di 45-50 milioni di euro, eppure i ricavi di Atm sono sempre rimasti abbondantemente sotto questa soglia. Erano 17 milioni di euro nel 2011 e sono scesi a 16,5 milioni di euro l'anno scorso. L'ultimo canone girato al Comune è stato dunque di 1,9 milioni. Una voce marginale. Un'inezia. La quota era di 10,75 milioni di euro nel 2008, era crollata a 7,34 milioni l'anno dopo ed era già sprofondata attorno ai 3,5 milioni nel 2010. Oggi siamo ai minimi storici.

Ma come si giustifica l'enorme scarto tra le previsioni e gli introiti effettivi? È su questo punto che le diagnosi della giunta e dell'azienda divergono. Le ultime rilevazioni tecniche dell'Amat certificano un tasso medio di evasione superiore al 50 per cento (in periferia toccherebbe addirittura il 70-80 per cento): sostanzialmente, secondo le indagini statistiche e sul campo, un automobilista su due ci prova, rischia, e non paga il parcheggio sulle strisce blu. «La vigilanza può essere migliorata», sostengono da Palazzo Marino. Le contro osservazioni di Atm sono puntuali. La prima: le multe degli ausiliari sono aumentate del 25 per cento nel 2012 (360 mila verbali) e hanno totalizzato contravvenzioni per 15 milioni di euro. E ancora, secondo Atm, la mancata crescita degli incassi sarebbe da addebitare alle scelte dell'amministrazione: l'Area C ha ridotto il traffico del 30 per cento nei Bastioni, la zona in cui sono posizionati i 4.100 posti auto a più alta «redditività»; i residenti nei nuovi ambiti di sosta nella cerchia filoviaria hanno il pass per parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu; i parcometri, infine, consentono il pagamento frazionato della sosta (30 minuti), meglio per l'automobilista e molto peggio per il bilancio comunale. Quest'anno le colonnine elettroniche saliranno da 500 a quasi 1.200.

Commento: La sosta a pagamento è solo una forma di estorsione legalizzata, in quanto si pretendono soldi per non offrire nulla in cambio.
Più che della "voragine" nei conti del Comune sarebbe il caso di preoccuparsi della voragine contabile nelle tasche dei cittadini, qualora tutti dovessero veramente pagare sempre il parcheggio.


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