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Bike sharing, in via Fiamma
una petizione per eliminarlo
Raccolte 400 firme contro il nuovo stallo che ospita 36 biciclette: "Non possiamo più parcheggiare"
I cittadini chiedono di spostare le due ruote nella piazza o di poter utilizzare il posteggio per i vigili

Articolo del: 09/12/2012
Autore: FRANCO VANNI

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Residenti in rivolta contro la mobilità sostenibile. Il nuovo stallo BikeMi che ospita 36 biciclette, installato sulla carreggiata di via Fiamma, ha tolto spazio per posteggiare le auto. Molti abitanti della zona, affezionati alle quattro ruote, non ci stanno. E hanno raccolto oltre 400 firme per chiedere al Comune che le bici siano messe altrove. «Non ha senso privare i cittadini del diritto di parcheggiare senza dovere pagare cifre astronomiche nei silos privati», dice Maria Guerzoni, 58 anni, residente in via Fiamma.

In tutto, secondo il calcolo degli abitanti, i posti auto persi con l’arrivo della stazione del bike sharing sarebbero otto o nove. Pierfrancesco Maran, l’assessore comunale ai Trasporti a cui i residenti hanno rivolto l’appello, in una lettera risponde così: «Il BikeMi, in zone come la vostra dove non passa nessuna linea metropolitana, elimina alcuni posti auto ma convince tanti lavoratori e tanti residenti a non usare l’auto e a utilizzarlo invece come interscambio verso metropolitana e passante ferroviario».

Sebastiano Gravina, portavoce del comitato di quartiere 22 Marzo, spiega: «Nessuno di noi è contro l’uso della bicicletta, ci mancherebbe. Io stesso sono ciclista, sono stato più volte pedalando al passo del Ghisallo e trovo che le due ruote siano il futuro della mobilità in città. Non si capisce però perché il Comune per installare la stazione di BikeMi non abbia preferito un luogo, come ad esempio la vicinissima piazza
Santa Maria del Suffragio, dove non avrebbe interferito con i posteggi delle auto».

Nella lunga lettera che i residenti hanno indirizzato a Palazzo Marino si legge: «Non ci sembra che via Galvano Fiamma sia un punto strategico per il bike sharing». Si lamenta poi il fatto che la zona sia interessata da diversi cantieri, che rendono difficile la circolazione e tolgono spazio alla sosta: da quello per la corsia preferenziale della 92 fino agli scavi per l’introduzione del teleriscaldamento. Gli abitanti concludono il loro appello chiedendo al Comune di «rivedere nei limiti del possibile il progetto» e se questo non è possibile, auspicano che «il disagio per chi abita nel quartiere venga risolto in parte concedendo a un prezzo moderato ai residenti la possibilità di parcheggiare presso i 256 posti auto semi interrati in via Fiamma 7». Oggi il posteggio coperto è in uso alla polizia locale, che utilizza solo due piani, mentre tre sono completamente inutilizzati.

Commento: E' ormai accertato che il Comune spende il denaro dei cittadini per metterli in condizione di non poter parcheggiare, se non a pagamento. Qualcuno alla fine ci guadagna, ma certo non il cittadino medio. La scusa e' poi sempre diversa: bikemi, allargamento marciapiede, aiuletta, pista ciclabile e altro ancora. Ricordo alle solite anime belle, che chi possiede un auto paga gia' un sacco di soldi (iva all' acquisto, bollo, tassa immatricolazione, tasse su ogni rinnovo patente etc..., tasse e accise sul carburante) e molto altro, per cui ha assolutamente diritto di poter parcheggiare in strada senza dover pagare ancora di più. Ma fortunatamente per le amministrazioni, l'automobilista medio è molto poco incline a protestare, molto meno di altre categorie pur estremamente meno folte, per cui alla fine è il besaglio preferito quando si tratta di trovare un capro espiatorio o trovare entrate aggiuntive.

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