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Strisce pedonali, trappola per moto
troppe cadute con la nuova vernice
Lisce, resistenti, luminose. Ma le associazioni di centauri denunciano un boom degli incidenti
Segnalazioni in tutta la città e un esposto in Procura. Il Comune: "Siamo pronti alle modifiche"

Articolo del: 23/11/2012
Autore: FRANCO VANNI

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Troppo lisce, quindi pericolose per ciclisti e motociclisti. Le nuove strisce pedonali di Milano, tracciate con una vernice in grado di riflettere la luce, sono resistenti allo sporco e agli agenti atmosferici. Questo le rende sicure per i pedoni: essendo ben visibili dalle auto, riducono per chi attraversa il rischio di essere investito. Peccato che siano lisce al punto da essere sdrucciolevoli anche in condizioni asciutte, come se sulla vernice ci fosse sempre una patina di acqua. E per chi viaggia su due ruote il rischio cresce.

«Nella zona in Bovisa molte strisce pedonali sono state ridisegnate nell’ultimo anno lamenta uno studente del Politecnico tre miei compagni sono caduti in scooter nei mesi scorsi. Io stesso ho rischiato di stendermi in moto». Altri incidenti imputabili anche alle strisce pedonali scivolose si sono verificati nelle ultime settimane in via Maratta all’angolo con via Dolci, a San Siro. E le insidie sono tanto numerose che una donna con figlio e marito motociclista ha deciso di segnalare alla Procura della Repubblica «le scarse condizioni di sicurezza delle nuove strisce, prima che avvenga una tragedia».

In una nota l’assessorato comunale ai Lavori pubblici precisa: «Per tracciare le strisce ci si avvale di un materiale bicomponente omologato dal ministero dei Trasporti, in grado di garantire una prolungata visibilità». Per verificare che le strisce non siano troppo scivolose viene poi utilizzato il “pendolo inglese”, una sorta di mezzaluna basculante
che sfiora il suolo. Se è troppo libera di dondolare, significa che la superficie delle strisce non è sufficientemente rugosa. Eppure, nonostante tutto sia svolto nello scrupoloso rispetto della legge e vengano effettuati tutti i test necessari, le segnalazioni di superfici pericolose arrivano da tutta la città: piazza Cavour, via Serbelloni, corso di Porta Venezia, piazza Zavattari, i bastioni di Porta Nuova, via Melchiorre Gioia.

Per Andrea Trentini, presidente dell’associazione di “centauri responsabili” Motocivismo, «il problema era noto già all’amministrazione Moratti, ma non è stato risolto. In particolare sono pericolosissimi i cosiddetti “passaggi scuole”, zone rettangolari di suolo dipinte di bianco con triangolo di attenzione nel centro». Una possibile soluzione potrebbe arrivare dalla polvere di quarzo, oggi impiegata per le strisce gialle che delimitano le corsie ciclabili. «Aggiungendo uno strato di polvere prima che la vernice sia secca, si ottiene un attrito migliore, senza che la superficie divenga per questo troppo soggetta a sporcizia», spiega Valerio Montieri, responsabile tecnico dell’associazione di ciclisti Ciclobby.

Un primo campo di prova potrebbe essere l’incrocio fra viale Filippetti e via Vaina, dove è in programma l’installazione di un semaforo con il rifacimento delle strisce: «Terremo in considerazione le segnalazioni di ciclisti e motociclisti dice Stefano d’Onofrio, presidente della commissione Mobilità in Zona 1 se la legge lo consente potrebbe essere una buona occasione per testare soluzioni più efficaci di quelle impiegate oggi».

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