Articolo del: 08/10/2012 Autore: Marta Bravi
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Una denuncia alla Corte dei Conti. Presto l'assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran si troverà sulla scrivania un esposto che arriva dal Consiglio di zona 6. L'accusa: aver sprecato denaro pubblico per correggere un provvedimento appena ultimato. Ovvero aver aspettato a cancellare la segnaletica stradale solo una volta finita. Il problema: via Inganni, strada residenziale piuttosto ampia, è formata da due carreggiate separate al centro da uno spartitraffico erboso protetto da un doppio cordolo, che svolge una duplice funzione: impedisce il parcheggio e permette che si possa aprire la portiera del conducente. La sosta in via Inganni lungo il lato sinistro, ovvero lungo lo spartitraffico è vietata dal codice della strada (l'art. 157 recita: «in caso di fermata o sosta il veicolo deve essere collocato il più possibile vicino al lato destro». Ma nel quartiere, e in via Inganni in particolare, si registra una grave carenza di posti auto. La via, infatti, si trova nelle vicinanze della stazione ferroviaria di San Cristoforo e della fermata del metrò, oltre ad essere ricca di attività commerciali, di un supermercato e di scuole e di luoghi di ricreazione per bambini. La domanda di parcheggio è quindi superiore a quella strettamente connessa ai bisogni dei residenti.Per questo negli anni il consiglio di zona e il comando di polizia locale «hanno chiesto con atti, relazioni, lettere di cittadini - si legge nella relazione tecnica realizzazione stalli di sosta lato spartitraffico del 22 agosto 2012 - modifiche e integrazioni alla disciplina della sosta ritenuta non soddisfacente in relazione alla conformazione della struttura stradale, alle nuove mutate richieste dei residenti del quartiere avente alta densità abitativa e divenuto punto di interscambio per i numerosi pendolari». La via è flagellata dalla sosta selvaggia, piaga segnalata puntualmente dai residenti della zona - «molteplici reclami dei cittadini per irregolarità di sosta non facilmente sanzionabili, sia per la sosta irregolare consolidata negli anni, sia per l situazione ambientale».Benissimo, dal 2006 il settore tecnico del Comune ha prodotto svariati studi per ricavare nuovi stalli per la sosta nella via, ritagliandoli nei marciapiedi o nelle aree a verde, ma «a tutt'oggi le risposte risultano inevase». La soluzione trovata? «Condonare» la sosta sul lato sinistro della carreggiata, lungo lo spartitraffico: per poterlo fare è stato necessario ricavare un camminamento a sinistra delle auto parcheggiate per permettere ai pedoni di passare e al conducente di scendere dall'auto. «Per ottemperare alle norme previste dal codice della strada e a fronte di tutte le segnalazioni pervenute si è provveduto a disciplinare la sosta con la sola segnaletica orizzontale organizzando in tale modo 460 stalli di sosta (altrimenti irregolari) lasciando una corsia veicolare 3,50 metri e un camminamento pedonale obbligatorio largo un metro - si legge nella relazione - lungo lo spartitraffico».Gli operai iniziano a luglio a disegnare le strisce lungo tutta la via Inganni, ma i cittadini insorgono: in questo modo la carreggiata si restringe notevolmente. Ad agosto finiscono i lavori. A settembre l'assessore Maran fa cancellare le strisce, costate intorno ai 50mila euro. Bene chi paga ora? «Sapendo che le strisce erano obbligatorie per permettere la sosta, e che si sarebbero potuti interrompere i lavori prima, perché Maran ha aspettato che venissero completate per farle cancellare, sprecando denaro pubblico?», si chiede Massimo Girtanner, consigliere Pdl di zona 6, che sta preparando la sua denuncia alla Corte dei Conti.
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