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«Il blocco dei diesel Euro 3? Sarebbe la batosta definitiva»

Articolo del: 20/09/2012
Autore: Maria Sorbi

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«Già è un periodo nero, ci mancava solo il blocco dei diesel. Ma non si può aspettare almeno la ripresa economica?». Commercianti e piccoli imprenditori fin d'ora insorgono in un grido di dolore. L'intenzione della Regione Lombardia di bloccare i veicoli diesel euro 3 li spaventa. E non poco. Dopo Area C, dopo i divieti ai vecchi mezzi (quest'anno probabilmente estesi da 12 a 24 ore durante i giorni infrasettimanali), «ogni altra restrizione è un grosso problema» commenta Giorgio Montingelli (Unione del Commercio). Il motivo? In gran parte i diesel euro 3 sono camioncini e mezzi con cui le aziende trasportano le merci e forniscono i negozi. Costringerle a cambiare il furgone di questi tempi significa un aumento dei prezzi di merce e spedizioni. Il Pirellone si muove con i piedi di piombo e «non farà scattare il divieto di circolazione dall'oggi al domani», come assicura l'assessore all'Ambiente Marcello Raimondi. Tuttavia, anche se l'intenzione è quella di tutelare il più possibile la categoria dei lavoratori, le conseguenze ci saranno e saranno pesanti. Fuori gioco finiranno infatti circa un milione di veicoli, (il 14% del parco auto lombardo). In provincia di Milano saranno bloccati 241mila veicoli (di cui 184mila autovetture, 47mila veicoli commerciali leggeri e 1.946 bus) mentre, considerando la sola Milano, saranno circa 90mila le auto fuori uso (l'11% delle vetture immatricolate in città). «Ma ci si accorge proprio ora che i diesel euro 3 inquinano? Proprio ora che siamo tutti in ginocchio per la crisi?» si lamentano i negozianti. Il fatto che inquinino è fuori discussione e la Regione lo sostiene da anni, senza tuttavia essere riuscita a scuotere il Parlamento. In media i diesel euro 3 emettono 82 mg di polveri per chilometro contro i 29 di un veicolo a benzina di classe identica ed è per questo che, nonostante si tratti di un veicolo ogni dieci, l'agenzia Amat ha calcolato che gli Euro 3 diesel sono responsabili del 15% delle emissioni totali di polveri. C'è chi mette le mani avanti e prevede, in futuro, un blocco anche delle auto euro 4 senza filtro. E probabilmente delle Euro 5. «Anche queste due categorie - spiegano i tecnici dei concessionari - emettono agenti inquinanti ma gli impianti che devono misurare le concentrazioni di smog non sono in grado di rilevare le loro polveri, più sottili rispetto ai diesel euro 3». Addirittura c'è chi «rimpiange» i vecchi dieseloni puzzolenti: «Almeno quelli - commenta un esperto - emettevano polveri talmente pesanti che si depositavano al suolo». Paradossalmente il problema delle auto inquinanti potrebbe essere superato con gli Euro 6, che dovrebbero arrivare sul mercato entro il mese di settembre del 2014. In Regione Lombardia calcolano che le misure anti smog, comprese quelle in via di approvazione per il prossimo inverno, riescono a fermare il quadruplo delle auto rispetto ad Area C se ci fossero i controlli adeguati. Ma, dati sull'aria alla mano, un'ulteriore restrizione è necessaria. Dal canto suo il Comune di Milano sull'argomento si è pronunciato chiaramente già un anno fa. Anzi, era stato proprio l'assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran a spronare Provincia e Regione a bloccare i diesel euro 3. Per Palazzo Marino, però, la soluzione è un'altra: «Invece di intervenire sulle auto private, potremmo concentrarci prima sui veicoli come i tir: il 35% è ancora Euro 0» è sempre stata la posizione di Maran. Nel dibattito si infila anche Legambiente che rilancia con «limiti a 90 all'ora in autostrada»: posizione già bocciata dalla Regione. Ogni proposta sarà comunque discussa durante gli stati generali sull'aria convocati per mercoledì e giovedì.


Commento: Formigoni evidentemente, portando avanti una farneticante politica ecotalebana e filo costruttori auto, vuole fare la fine della Moratti, trombata a furia di norme inutili e costose per le tasche dei cittadini!
E' necessario che questi ultimi, attraverso i canali disponibili, facciano capire a Formigoni che simili misure assurde non saranno più tollerate.
Al solito chi scrive l' articolo dimostra di capirci poco, o per lo meno di prendere per oro colato cià che gli viene detto.
Innanzi tutto i motori a benzina tendenzialemente non producono affatto polveri sottili, tanto che le normative Euro non prevedevano alcuna limitazione fino all' Euro 6, che prevede un limite (bassissimo) per i soli motori ad iniezione diretta (una minoranza, e tutti molto recenti).
Inoltre nessuno si ricorda mai di tenere in considerazione il fatto che salendo di grado Euro, in termini assoluti la differenza diminuisce sempre di più. Guardando i valori (ad esempio qui e qui), si vede che passando da (Diesel) Euro 1 a Euro 2 la differenza è di 0,06 g/Km, ma solo di 0,03 g/Km passando da Euro 2 a Euro 3 e addirittura solo 0,025 passando alle Euro 4 (e un ancora più misero 0,02 quando si passa alle Euro 5). Perciò, salendo di grado Euro, anche l' efficacia (ipotetica) dei blocchi diventa sempre minore. Mentre uguale rimane il prezzo che devono pagare coloro che si trovano da un giorno all' altro senza macchina.
Si tratta perciò di un' ipotetica misura assolutamente ingiustificata e ingiutificabile, che ancora una volta andrà a gravare maggiormente proprio su chi è messo peggio.

A Milano esiste solo il problema dell' inquinamento da polveri, e solo in inverno, quando sono accesi gli impianti di riscaldamento (molti ancora a gasolio). Ci vuole molto per capire chi è il colpevole?


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