Scopri i tesori di Milano su
www.milanofotografo.it
sostrafficomilano.it
Sito per la difesa della mobilità a Milano e Lombardia

Metrò rossa a rischio paralisi
da cambiare un terzo dei treni
Il presidente di Atm, Rota: senza nuovi convogli dal 2014 disservizi quotidiani. Un preventivo
di 300 milioni solo per la linea 1. I sindacati: spesa necessaria per la sicurezza e per l’Expo

Articolo del: 08/03/2012
Autore: ILARIA CARRA e ANDREA MONTANARI

Vai all' articolo originale

Bruno Rota lancia l’allarme: «Se entro il 2014 non arriveranno trenta nuovi treni, sulla linea Rossa capiteranno gravi disservizi, non ogni tanto come oggi, ma tutti i giorni». Il presidente di Atm sceglie un convegno organizzato dalla Cisl Lombardia per rilanciare la necessità degli investimenti: «Non abbiamo avuto paura di affrontare una gara e abbiamo vinto la gestione del servizio fino al 2017. Nessuno dei colossi stranieri è venuto a sfidarci. Quei treni ci servono. Non per l’Expo del 2015, ma per garantire il servizio anche prima».

Su una flotta di 63 convogli sulla M1, è un terzo quello da cambiare con urgenza: sono venti i treni in età da pensione, acquistati tra il 1964, data di inaugurazione della linea, e il 1970. Hanno quasi mezzo secolo di vita, milioni di chilometri macinati sui binari sotterranei e almeno tre revisioni generali alle spalle. In pratica, sono vicini alla rottamazione. Nei piani Atm c’è poi la necessità di acquistare un’altra decina di mezzi per aumentare la scorta in vista dell’aumento dei mezzi circolanti con il nuovo sistema di segnalamento.

Il nodo fondamentale, per Atm, sono dunque gli investimenti. L’urgenza, quella per cui il Comune sta anche valutando di vendere quote della Sea per recuperare le risorse, è quella di sostituire trenta treni sulla Rossa: è la linea più utilizzata e la sorvegliata speciale dopo l’innesto del nuovo sistema di segnalamento molto sofisticato e costoso, che
già sta garantendo treni più frequenti ma che ancora, ogni tanto, è responsabile di rallentamenti e problemi. Ma la linea 1 è anche quella con i mezzi più datati.

Esclusa una manciata di convogli davvero vetusti, a cui si ricorre solo in casi eccezionali, dei venti datatissimi una decina è di fabbricazione Ansaldo, anni ‘60, sui quali negli anni (tranne a uno) venne montata l’aria condizionata, gli altri sono invece marchiati Marelli. Ben diversi sono invece i 17 Meneghino, di nuovissima generazione, che diventeranno 18 nelle prossime settimane (uno sta facendo i test per il preesercizio). Sono poi 27 i convogli ristrutturati negli anni, sottoposti a quello che in gergo si definisce 'revamping': mezzi vecchi ma interamente smontati e rimessi a nuovo.

La linea 1 è anche la più complicata da gestire. Il materiale e gli impianti provengono da case costruttrici diverse, un fattore che complica la vita a chi fa manutenzione. Urgenti 30 treni sulla Rossa, ma anche 20, che risalgono agli anni Settanta, da acquistare per la 2, la Verde. In tutto, 50 treni. Un solo convoglio 10 milioni. Ma sono i 300 milioni per il turnover della M1 la priorità. I sindacati sono preoccupati e avvertono: «Sono investimenti necessari per garantire il livello attuale di sicurezza del metrò — osserva Francesco Morisano, segretario territoriale Filt-Cgil — non è pensabile poi arrivare all’Expo senza averli fatti: per quel periodo si prevede addirittura quasi il doppio dei passeggeri sul metrò».

Non solo, anche il restyling dei treni vecchi deve riprendere: «Sarebbe utile che all’officina generale di Atm ripartissero con il revamping di alcuni treni — aggiunge Morisano — un procedimento efficace che costa la metà di un treno nuovo». A distanza, dal presidente Rota non manca anche una stoccata ai sindacati di categoria che hanno alzato le loro richieste dopo lo sforzo aggiuntivo chiesto dall’azienda ai dipendenti per avviare l’Area C: «Faccio molta fatica a capire tutte queste rivendicazioni. È stata un’opportunità organizzativa per avere benefici soprattutto sulla velocizzazione del traffico commerciale. C’è stato un carico di lavoro extra perché il Comune ci ha attribuito funzioni non propriamente nostre, ma ora è un risultato di cui tutta l’azienda deve essere orgogliosa».

Commenti

 Effettua il Login per poter inserire un commento!