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Caldaie fuorilegge, il Pm10 alle stelle
Pessima qualità dell’aria: nei primi 24 giorni dell’anno sono stati sforati 21 volte i limiti massimi consentiti di polveri sottili

Articolo del: 26/02/2012


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Alle 8 di ieri mattina, al parco della Bissuola, la stazione di Arpav per il monitoraggio della qualità dell’aria ha registrato il picco più alto di smog: 134 microgrammi per metro cubo d’aria di polveri sottili, oltre il doppio del limite (50 microgrammi) previsto dalle normative europee. Complici la mancanza di piogge e il massiccio utilizzo delle caldaie degli impianti di riscaldamento domestico che, alla faccia del «Bollino verde», spesso non sono a norma, dall’1 gennaio di quest’anno per ben 21 dei 24 giorni trascorsi fino a ieri, le concentrazioni di polveri sottili (Pm10) sono sempre state ampiamente sopra i limiti di sicurezza. Negli ultimi undici giorni il limite dei 50 microgrammi è stato rispettato per un solo giorno (il 16 gennaio), al parco Bissuola con 49 microgrammi. Negli altri giorni, come succede dall’inizio dell’anno, le concentrazioni si sono sempre avvicinate o hanno superato quota 100 microgrammi. Di questo passo il bonus di 35 superamenti del limite giornaliero – previsto dalle normative europee nell’arco di un intero anno – saranno presto raggiunti e superati. Una vera e propria emergenza, diventata tuttavia un problema cronico e insoluto, malgrado le inchieste della magistratura e malgrado le procedure di infrazione per il mancato rispetto dei limiti sulle emissioni inquinanti, avviate dalla Commissione Europea. C’è da dire che l’anno scorso, in questi stessi giorni, la situazione era molto meno allarmante, grazie soprattutto alle frequenti precipitazioni (pioggia o neve) che ripulivano l’aria e riportavano sotto i limiti di legge i livelli di inquinamento da polveri. Quest’anno, invece, non piove e tanto meno nevica da prima di Natale, lo smog da polveri sottili ha continuato ad accumularsi, ristagnando nell’aria con un’unica gigantesca cappa, giorno dopo giorno. Il dramma è che per almeno tutta questa settimana, se non oltre, le previsioni meteo continuano ad annunciare ancora alta pressione, assenza di precipitazioni e scarsa ventilazione. Per giunta, le basse temperature causeranno un maggiore utilizzo delle caldaie per il riscaldamento di abitazioni private ed edifici pubblici, con un conseguente aumento delle emissioni di fumi e polveri. Eppure, come si evince dal rapporto annuale dell’Arpav sulla qualità dell’aria, molte grandi industrie chimiche e siderurgiche che scaricavano grandi quantità di inquinanti dai loro fumaioli, sono state chiuse e perfino le due centrali termoelettriche di Enel e Edison funzionano a singhiozzo. Gli impianti di riscaldamento domestico, invece, funzionano a pieno regime e, purtroppo, continuano a scaricare nell’aria polveri e ossidi di azoto ben oltre i limiti di legge. Il bilancio di quasi 2 mila sopralluoghi fatti dal «Servizio Fonti di energia e Impianti termici» – aperto dal Comune nella sede di piazzetta Battisti a Mestre, d’accordo con le associazioni di categoria – è drammatico: ben il 75 % degli impianti a gas negli appartamenti non rispettano le norme, quasi sempre a causa di una «installazione non idonea dell’impianto di riscaldamento», sanzionabile con multe da 500 a 3.000 euro. Un reato, puntalmente segnalato alla Procura della Repubblica che ha messo sotto sequestro, nell’ultimo anno, il 4,5 % delle caldaie domestiche ispezionate e imposto l’installazione di un impianto regolare.

Commento: Questo articolo meritava di essere messo in archivio, anche se non riguarda Milano, perchè è interessante rilevare come il pm10 sia così poco correlato con il traffico automobilistico da essere sopra soglia anche in una città in cui il traffico automobilistico è zero.

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