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L’Isola pedonale spopola «La movida ci protegge...»

Articolo del: 02/06/2008


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Alle sei, puntuali, i pilomat si alzano. Poche ore e la contestata isola pedonale dei Navigli - che, partita il 17 maggio, proseguirà sino a fine settembre, con una durata record di cinque mesi - è invasa dal popolo della notte per la movida del sabato sera. Tra le proteste degli abitanti della zona che lamentano i problemi già denunciati dai comitati di quartiere: rumore, degrado, parcheggi impossibili. «Per carità, è bello vedere tanta gente in giro - sottolinea Enzo, che abita a due passi dal Naviglio Grande -, però traffico e chiasso sono insostenibili». Ne sa qualcosa Carmela, portiera, la stanza da letto che si affaccia su Ripa di Porta Ticinese. «La notte non si dorme, e sì che tengo le finestre chiuse - sospira -. Sono contenta che la gioventù si diverta, ma dovrebbe avere rispetto».

Le critiche più dure si sentono sul Naviglio Pavese. «Non mi faccia parlare, direi solo cose brutte», sibila una signora chiudendosi la porta alle spalle in via Ascanio Sforza, dove secondo il comitato di quartiere si trovano ben 30 locali. «È terribile - confermano Beatrice e Sara, studentesse, che abitano poco più in là -. La musica di alcuni locali è troppo alta e poi, anche se l’Amsa dopo le due passa a pulire, la mattina le strade sono coperte di bottiglie e spazzatura». Perché, a detta di molti, «un altro problema è il “dopo”: quando i locali chiudono restano gruppi di ragazzi che bevono e schiamazzano fino alle cinque di mattina».

E, ai primi posti, c’è la questione del parcheggio: «Non possiamo lasciare l’auto nell’isola pedonale e le strade circostanti, da via Gola a via Darwin, sono invase dalle macchine di chi frequenta i locali - spiegano Diletta e Davide, che abitano sull’Alzaia Naviglio Pavese -. Sostano in doppia fila, occupano gli spazi riservati ai residenti, ma i vigili non intervengono, mancano i controlli». Loro, i ghisa, alzano le braccia: troppo pochi per star dietro alla giungla di piccoli abusi che costellano i Navigli, chiudono un occhio anche per le tante auto di residenti e commercianti in sosta nell’isola pedonale.

I cittadini, però, chiedono più sorveglianza anche per motivi di sicurezza. C'è chi parla di spaccio, ma per lo più, temono il degrado: «Vedi in giro tanti ragazzotti ubriachi, a volte mi fanno paura», confessa Maria, 62 anni. Né a tranquillizzarla basta il servizio di steward organizzato dai locali del Naviglio Pavese per vigilare durante il weekend, che ancora si vedono poco in giro.

«Ma senza i locali la zona sarebbe senz’altro più insicura e stiamo facendo di tutto per ridurre i disagi dei residenti - osserva Marco Ghiacci, vicepresidente dell’associazione di commercianti Navigli domani». Alcuni gestori contestano l’apertura anticipata della stagione («i clienti sono troppo pochi, non copriamo le spese»), ma lui ribadisce: «Puntiamo all’Isola pedonale permanente, è il modo migliore per valorizzare i Navigli».
Intanto il popolo della notte, indifferente alle polemiche, è soddisfatto. Sorride Luca, 32 anni: «Cosa sarebbe Milano senza un po’ di movida?».

Commento: Quel che conta è che la gente si diverta! E che il Comune possa incassare un po' di bei soldi con il permessi ai vari locali e le multe agli avventori che parcheggiano giocoforza in sosta vietata.

E chi se importa del sonno die residenti e del fatto che pompieri e autolettighe in varie parti della ztl fatichino ad arrivare a causa dei vari intralci rappresentati da tavolini, bancherelle, ombrelloni.

E fra un po' sarà così anche in Paolo Sarpi.

Da notare come il titolo non c' entri niente con il contenuto dell' articolo.


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