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NUOVE REGOLE
Class action, ricorsi e deroghe
«Area C» parte tra le proteste
Raffica di disdette nei garage del centro: dipendenti licenziati
Lunedì il via al ticket da cinque euro in centro

Articolo del: 14/01/2012
Autore: Armando Stella

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MILANO - Hanno firmato in tre, sono gli arieti della rivolta. Apriranno la strada ai milanesi che vogliono bloccare l'Area C. La fronda al ticket nasce nello studio legale Bolli-D'Alberti e minaccia di aprire un fronte giudiziario durissimo con il Comune: il ricorso al Tar consente una class action aperta, ribelle, che possa gonfiarsi, raccogliere adesioni e ottenere «la sospensione e poi l'annullamento» del pedaggio che sarà introdotto lunedì nella zona rossa dei Bastioni.

CLASS ACTION - Tra i promotori dei ricorsi ci sono alcune scuole (dalle Marcelline di via Quadronno all'istituto di via Pace), i genitori (anche elettori di Pisapia) che non vogliono pagare 5 euro per accompagnare i figli a lezione e il comitato «Parcheggi del centro» che riunisce (per ora) 54 autorimesse in crisi. L'alleanza anti-congestion è convocata per lunedì all'Hotel Mirage di viale Certosa. La sperimentazione di Area C finisce, prima di partire, in una trappola di veti incrociati e opposti interessi. Pisapia e l'assessore Pierfrancesco Maran seguiranno il debutto dalla centrale dei vigili urbani, lunedì, disertando però i varchi sulla cerchia. Meglio evitare contestazioni. I residenti «No charge» presidieranno i portali d'accesso alla Ztl, già domani, per onorare «l'ultimo giorno di libertà» e cannoneggiare sui caselli daziari: «Pronti i ricorsi al Tar, aboliamo la tassa di rientro a casa». Ma in Rete, su Facebook, circola una lettera di risposta firmata da altri non meglio specificati «residenti» nei Bastioni: «Avremo benefici che il resto della città non avrà». Meno traffico e aria più pulita con una spesa massima di 1,70 euro al giorno (360 l'anno).

I GARAGE - Altro tema caldo: la protesta delle autorimesse nel centro. Sono una sessantina i parcheggi privati (20.700 posti auto e 236 addetti) che già denunciano «un crollo degli affari del 40 per cento» (centinaia di disdette), iniziano a licenziare i dipendenti e temono di precipitare nel fallimento. Motivo: gli automobilisti, pur di evitare la sovrattassa di 5 euro, eviteranno di entrare in Area C. Mirko Paletti, ex presidente di MilanoSport, gestisce un garage in via Fontana: «Ho dovuto lasciare a casa due collaboratori, purtroppo». Giancarlo Boniardi e Goffredo Santamaria sono soci della cooperativa di via Aurispa: «È un disastro, il Comune corregga la delibera». Stefano Martarelli, gestore del garage Ariberto, è il portavoce del gruppo: «La giunta ha ignorato i nostri problemi». Tra le proposte, l'azzeramento del pedaggio o lo sconto-residenti (2 euro) per chi lascia l'auto in custodia per almeno tre o quattro ore: «Non si può punire chi contribuisce a ridurre il caos sulle strade». La gilda dei posteggiatori ha scritto al sindaco e spera di spuntare una deroga all'incontro fissato per lunedì con gli assessori Maran e Franco D'Alfonso: «L'Area C è una sperimentazione - dice Maran -. Sarà migliorata».

GLI AMBIENTALISTI - La Milano ecologista - Fai, Ciclobby, Genitori antismog, Italia nostra, Legambiente e Wwf - conferma appoggio incondizionato alla giunta: «Milano vince in vivibilità con Area C, meglio muoversi a piedi, in bici e in metrò». Pdl e Lega passeranno il weekend nei gazebo a raccogliere firme contro la tassa. Il presidente dell'Ordine degli avvocati Paolo Giuggioli dovrà invece cercare un chiarimento con i colleghi: lui ha chiesto l'esenzione dal ticket per i 20.300 legali iscritti all'Albo e l'avvocato-antismog Anna Gerometta l'ha subito rimbrottato, chiedendogli di ritirare la richiesta. Entri la corte.

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