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Ecopass, la Lega frena la stangata. "Referendum contro il ticket"
LA RACCOLTA DI FIRME Sabato e domenica. Il Carroccio apre 40 gazebo per dare voce ai milanesi «pentiti» Salvini: «Ora o mai più. Assurdo far pagare 1.200 euro all’anno».

Articolo del: 11/11/2011
Autore: Maria Sorbi

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«Ora o mai più». Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino, annuncia l’ultimo atto della sua guerra contro Ecopass. La speranza è quella di bloccare la super tassa prima che ogni cosa sia decisa e scritta nero su bianco.
Per questo domani e domani il Carroccio tenterà il colpaccio: un contro-referendum per raccogliere il maggior numero possibile di firme e cancellare il ticket da 5 euro per entrare in centro in auto. Per le vie e le piazze della città ci saranno quaranta gazebo: da viale Papiniano a piazza Udine, da corso Vercelli a piazza Greco, da piazzale Maciachini a via Montenapoleone. In tutto saranno 500 i volontari che si alterneranno dietro i banconi e che spiegheranno ai milanesi in che modo è ancora possibile fermare il salasso voluto da Pisapia e dai suoi. O, per lo meno, correggerlo.
Per due giorni i cittadini potranno dire la loro. In sostanza, la Lega propone quattro schede: quattro formule in base alle quali ripensare all’Ecopass e alle regole dell’area C. Magari smussandole e rendendole un po’ più accessibili. «Così è un massacro - sbotta Salvini - Non è possibile che la gente che non può rinunciare all’auto spenda fino a 1.200 euro all’anno per raggiungere il centro. È un disastro».
Le proposte del Carroccio correggono il tiro ma propongono un ventaglio ampio di scelte, da quelle più «talebane» a quelle più soft. Si chiede di votare l’ingresso libero per tutti, proponendo di fatto un’abolizione totale di Ecopass, o il pagamento differenziato del ticket in base alla cilindrata dell’auto (ora i Suv pagano come le Cinquecento). O ancora si può firmare per una linea più dura, cioè la chiusura totale del centro storico. La quarta opzione ripropone paro paro il menù Pisapia, con il pagamento di 5 euro al giorno per tutti. In questo modo si potrà capire se i cittadini gradiscono davvero la formula portata avanti dal Comune o preferiscono vie alternative. Domenica sera ci sarà lo spoglio dei voti e lunedì sarà reso noto il verdetto dei milanesi. In base ai risultati Salvini deciderà come portare avanti la sua lotta anti Ecopass e le sue proposte al sindaco prima del 16 gennaio, data di debutto della nuova tassa.
È vero che il referendum ufficiale è stato a giugno. È vero che i cittadini si erano già pronunciati sull’argomento e avevano votato a favore di Ecopass. Tuttavia l’iniziativa della Lega è una sorta di prova del nove: se i milanesi vogliono riconfermare la propria posizione lo possono fare. Ma, di contro, quelli che nel frattempo hanno cambiato idea hanno ancora una chance per dirlo. E tra questi ci sono parecchie categorie: oltre ai commercianti, il partito dei no-Ecopass conta anche quei residenti che vivono nell’area rossa per dieci metri e che quindi devono pagare per poter accedere ai varchi con l’auto. E poi ancora, ci sono i pendolari che finiscono di lavorare dopo le otto di sera e ci sono i medici, che continuano a chiedere permessi speciali. «C’è ancora un po’ di tempo per evitare il disastro» incita Salvini. Già la Lega era scesa in campo contro le super tasse impose da Pisapia e la sua giunta e contro l’aumento del biglietto del tram da un euro a 1,50 euro.

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