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Ecco la rivoluzione di Pisapia ecotassa odiata anche a sinistra

Articolo del: 05/11/2011
Autore: Massimo Costa

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iuliano Pisapia lo definisce un «equilibrio nobile», ma le nuove linee guida della tassa d’ingresso non piacciono nemmeno ai partiti di maggioranza. Dopo cinque mesi di tentennamenti, frenate e cazzotti in giunta, il sindaco firma il compromesso pilatesco: i furgoni avranno lo sconto ma non gli abbonamenti, i residenti avranno un carnet di ingressi gratuiti ma annunciano ricorsi, tutti gli altri automobilisti avranno una nuova imposta da 5 euro al giorno. La nuova “Area C” si ispira alla congestion charge della city londinese, punta a tagliare il traffico del 20% e a convincere i milanesi a utilizzare i mezzi pubblici. Pisapia ci crede: «Il centro di Milano è l’area più collegata d’Italia e forse d’Europa».

L’armonia sul primo provvedimento anti-traffico della giunta arancione, però, dura giusto il tempo di sottoscrivere la gabella quotidiana di 5 euro. Poi, sulla congestion chrge piove un diluvio di critiche. Sel, il partito del sindaco Pisapia, se la prende con il ticket agevolato di 3 euro per i furgoni. «Non è la soluzione ideale» tuona il consigliere Luca Gibillini. «Sicuramente sarà da modificare il prossimo anno». Carlo Monguzzi, presidente della commissione mobilità del Pd, accorcia la tregua: «La deroga per i commercianti non funziona, speriamo che tra sei mesi verrà tolta». Sul «traffico di servizio» la giunta aveva rischiato di deragliare, ma la mediazione raggiunta fa inorridire il comitato dei referendari, strenuo alleato della giunta. «Lo sconto ai veicoli commerciali è una grave macchia» dicono Edoardo Croci e Marco Cappato, «i veicoli commerciali per ingombro, emissioni e percorrenze dovrebbero invece essere assoggettati ad una tariffa più elevata. Valuteremo se rivolgerci al collegio dei garanti». Oltre al ricorso ecologista, all’orizzonte ci potrebbero essere anche le denunce dei residenti, costretti a espiare la colpa di abitare nella cerchia dei Bastioni pagando la nuova tassa. Scampato invece, almeno fino a giugno, l’incubo del ricorso al Tar dei commercianti. Simonpaolo Buongiardino, delegato dell’Unione del Commercio, si dice «moderatamente soddisfatto». «È stata riconosciuta la peculiarità del mondo produttivo, ora aspettiamo di vedere come verrà strutturato concretamente il provvedimento».

Tanti distinguo, tante deroghe, scadenze temporali diverse per ogni categoria. «Avremo un aggravio di costi in un momento di crisi» tuona Marco Accornero dell’unione Artigiani, «l’alternativa della sosta gratuita è difficilmente praticabile». Scettici, per motivi opposti, anche i ciclisti di Ciclobby: «Ecopass va allargato alla periferia e vanno tolte le deroghe». Pdl e Lega Nord restano sulle barricate, proseguono la raccolta firme e preannunciano battaglia sul consiglio comunale di lunedì dedicato ai referendum. «L’avrei chiamata area “T”, area tasse» dice il capogruppo Pdl Carlo Masseroli. «Milano è 10 anni in ritardo rispetto a Londra, che ha ridotto l’area a metà e si appresta a cancellare la congestion charge». Per Riccardo De Corato, «è l’ennesimo prelievo dalle tasche degli automobilisti milanesi che si vedono raddoppiare il ticket». Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio, la definisce «una mazzata per chi lavora e per chi vive in periferia. La giunta tradisce le promesse». Pisapia insiste: «Non serve per fare cassa, avevamo tanti altri strumenti». Tra addizionale Irpef e biglietto Atm, i milanesi se ne sono già accorti.

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