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Ecco il ponte pedonale che collega corso Como all’Isola di Porta Nuova
De Cesaris: "Ora il grande parco pubblico", E sabato la torre Pelli sarà la più alta d’Italia. Catella (Hines): "Le piante del Bosco verticale stanno già crescendo nei vivai"

Articolo del: 14/10/2011
Autore: Sabrina Cottone

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È la prima visita dell’assessore all’Urbanistica, Lucia De Cesaris, al mega cantiere di Porta Nuova. «Finalmente lo vedo dal reale e non solo sulle carte...» scherza prima di salire sul pullman che la porta al giro panoramico dei cantieri, organizzato da Hines per i giornalisti. Fa un certo effetto vederla andare in sopralluogo davanti ai grattacieli del suo collega di giunta, l’architetto Stefano Boeri, autore del Bosco verticale che sarà, quando arriveranno le piante.
Al momento vengono su i piani. La torre di via Confalonieri è arrivata al diciassettesimo su diciotto, la torre De Castillia al diciassettesimo di ventisei. «Le piante stanno già crescendo nei vivai» spiega Manfredi Catella, amministratore delegato Hines Italia, l’operatore immobiliare che gestisce i tre grandi progetti dell’area di Porta Nuova: Garibaldi, Varesine e Isola.
I lavori, che dovrebbero essere terminati entro il 2013, procedono in modo spedito. Sabato prossimo, meteo permettendo, gli elicotteri monteranno la spettacolare punta sulla torre di Cesar Pelli: grazie a questo elemento decorativo l’edificio salirà a quota 219 metri e diventerà così il più alto d’Italia. La Torre Pelli sarà il quartier generale di Unicredit, di cui porterà anche il logo.
Sotto osservazione le aree destinate a verde. Il grande parco pubblico, secondo la variante urbanistica che andrà all’esame del consiglio comunale entro la fine dell’anno, sarà realizzato non dal Comune ma dal privato, cioè da Hines. Decisione questa che - a meno di opposizioni della sinistra estrema - dovrebbe accelerare i tempi di realizzazione dell’opera.
L’assessore De Cesaris, dal ventiquattresimo piano della torre KPF delle ex Varesine, insiste su alberi e piante: «A fare da filo conduttore tra il vecchio e il nuovo deve essere il grande parco pubblico. E una volta finiti i lavori, bisognerà fornire i servizi alla città, non solo al quartiere». Conferma: «Il museo della Memoria si farà di sicuro, mentre stiamo riflettendo su quello della Moda. La regia dell’intervento, comunque, resterà al Comune fino a che il progetto non sarà finito».
Il punto forse più innovativo della visita è il passaggio pedonale che collega corso Como alla nuova piazza che sorge sotto la Torre di Cesar Pelli, grande all’incirca come piazza della Scala, dove è già stata realizzata la pavimentazione e la copertura fotovoltaica del porticato (e che servirà a illuminare la piazza in modo ecologico). In pratica da corso Como fino all’Isola si può andare a piedi con una brevissima passeggiata, anche se al momento il passaggio è chiuso perché c’è il cantiere. E in futuro sarà possibile anche andare in bici sulle piste ciclabili, a un livello che corre sopra il passaggio delle auto.
Questione da risolvere è la torre che nel progetto originale era destinata agli uffici del Comune e che dovrebbe sorgere tra l’attuale palazzo del Comune di via Melchiorre Gioia e il nuovo Palazzo Lombardia della Regione. Non sembra che questa parte del progetto possa andare avanti. Già l’ex sindaco, Letizia Moratti, non l’aveva inserita tra le priorità. E l’assessore De Cesaris conferma che al momento ci sono altre questioni a cui pensare.
Il consiglio comunale, come dicevamo, deve approvare la variante urbanistica all’accordo di programma che contiene tre principali novità. Oltre alla possibilità per i privati di realizzare direttamente il parco pubblico, i documenti prevedono il riequilibrio degli oneri, cioè del dare e avere tra il Comune e la società. Infine, un cambio di destinazione d’uso di diciottomila metri quadrati di aree espositive, quelle che dovevano essere destinate alle sfilate di moda. Le aree saranno destinate a terziario non residenziale: negozi, uffici o alberghi.

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