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Car Sharing: solo un modo per far avere ai soliti un privilegio in più


Articolo postato il: 06/04/2014
Autore: Enrico Engelmann

Scrive Giovanni Seregni, sulla base di quanto da lui personalmente osservato in via Pasubio (corso Como) un recente sabato sera:

Perché il Car Sharing a Milano?
Ce lo spiega Maran, perché l'obbiettivo dell'auto "condivisa", è di coprire la funzione di 3 auto "private", riducendo il numero complessivo delle auto milanesi.
Allora, vediamo un po' di approfondire questo concetto, su cui ci è sorto un ragionamento di fronte a un fatto capitato proprio ieri sera.
Prendiamo un milanese rampante tipo, quello giovane che "ci girano un po' di soldi", a metà strada tra il famoso "Milanese Imbruttito" di oggi, e l'altrettanto una volta famoso protagonista della Milano da bere.
Serata di sabato in zona movida.
Lui la macchina ce l'ha, anzi a volte ne ha anche un paio, e di certo ha la moto in garage.
Ma in mezzo a tutti questi divieti della Milano arancione, quando mai il nostro protagonista coi soldi dovrebbe sbattersi a cercar posto, pagare autorimesse lontane dal locale, curarsi di trovare i parcheggi dei locali che deve girare nella serata, che sono più di uno, se no non fa figo?
Un grande sbatti, e di certo non puo' mica chiamare ogni volta il taxista e farsi portare sui sedili di dietro come un vecchietto rincoglionito... è un pilota, lui.
Ma Maran la soluzione glie l'ha creata su misura.
Lui lascia le sue macchine a casa, si collega all'App di ricerca dello share, ne piglia una, va dove gli pare, perché tanto non saranno gli spiccioli a tassametro dell'auto condivisa a limitarlo, lui i soldi veri ce li ha.
Quindi li usa al meglio del suo comodo, va, viene, parcheggia qua e là, ma tiene sempre la stessa auto bloccata sull'applicazione. Mica è un pezzente, lui.
Intanto, invece, i pezzenti che vedono la macchina in strada, si avvicinano, guardano, e fanno dietro front. E' bloccata, serve a lui per tutta la serata. Morale, 3 mezzi suoi, a sua disposizione privata, più il quarto, il mezzo collettivista sociale, tanto utile per girare senza palle.
Ecco come si fa, caro Maràn, a far crescere il numero delle auto milanesi, a lucrarci sopra, e a spiegare ai cretini che si persegue il contrario.


La differenza la fa il furto del diritto al parcheggio e al libero accesso a determinate zone della città, e la rivendita di tali diritti a chi può permettersi di acquistarli. In questo modo diritti di tutti diventano diritti per quelli economicamente più agiati. Una vera ridistribuzione della ricchezza all'incontrario, dai più poveri ai più ricchi.
Il tutto organizzato proprio da una giunta supportata specificamente da forze politiche che a parole si dichiarano paladine degli strati più poveri della popolazione. Ma la realtà è esattamente l'inverso!

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