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Gratta e sosta e parcheggiatori abusivi: quanto si somigliano


Articolo postato il: 05/02/2014
Autore: Enrico Engelmann

Nell'ormai lontano 2006 scrivevo nell'articolo Multe e sosta a pagamento per ripianare i buchi di bilancio. Una buona idea?
"dopo l' estensione del gratta e sosta alla cerchia della 90 verrà la sosta a pagamento anche per i residenti, e poi il centro a pagamento, e poi il centro a pagamento anche per i residenti e poi l' estensione del gratta e sosta a tutta la città e poi... e poi...!"
Come avevo previsto, è andata proprio così, anche se alcune cose mancano ancora (la sosta a pagamento anche per i residenti non c'è ancora, ma è già a pagamento per il semplici domiciliati, che ora devono pagare 250 Euro). Comunque il parcheggio a pagamento si è esteso ormai fino ai confini cittadini e sono ormai pochissime le strade dove si può parcheggiare liberamente.
Senza addentrarmi negli aspetti legali (sono illegali molti parcheggi a pagamento perché non fuori dalla carreggiata, come sembrerebbe affermare il comma 6 dell'Art. 7 del C.d.S.? i proventi del parcheggio a pagamento vengono utilizzati per "installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento nonché a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilità urbana.", come richiesto dal comma 7, sempre dell'Art. 7 del C.d.S.? esiste un numero minimo di parcheggi che devono essere lasciati liberi?), voglio qui affrontare la questione da punto di vista puramente logico e di principio, ponendomi la domanda se esistono veramente differenze fra il gratta e sosta del Comune e le richieste dei parcheggiatori abusivi.

Vediamo il caso del parcheggiatore abusivo:
  • Chiede soldi
  • Non offre alcun servizio
  • Si paga per paura di non subire un danno economico (macchina sfregiata)

Come sono invece le cose nel caso del gratta e sosta?
  • Il Comune chiede dei soldi
  • Non viene offerto alcun servizio in più rispetto a quando il parcheggio era libero
  • Si paga per paura di non subire un danno economico (multa)

E dunque? Non ci sono differenze? Che differenze potrebbero esserci?
  • Nel secondo caso la richiesta è supportata dalla legge
  • Nel secondo caso i soldi non finiscono ad un privato, ma al Comune

Sul primo punto, non c'è molto da aggiungere. E' sicuramente così.
Sul secondo punto, invece, ci sono varie cose da dire. Infatti, la domanda che nasce è: la cosa è rilevante? In teoria qualcuno potrebbe affermare che i soldi dei parcheggi a pagamento vanno al Comune, che li utilizza per il bene pubblico, in particolare per opere di pubblica utilità. Ma questo è vero?
Quando Gabriele Albertini introdusse il parcheggio a pagamento in centro, la motivazione addotta era che serviva per disincentivare l'uso eccessivo dell'automobile, e si disse che con gli introiti del parcheggio sarebbero state migliorate le alternative all'auto. La legge, come visto prescrive che gli introiti vengano investiti anche nella costruzione di parcheggi.
Passati tanti anni, e con il parcheggio a pagamento ormai esteso a tutta la città, si può ben vedere come nessuna di queste promesse sia stata mantenuta. I mezzi pubblici sono stati incrementati un po', ma grazie all'estensione della linea metropolitana ottenuta utilizzando fondi ad hoc, non certo grazie ai soldi del gratta e sosta, i costi per chi utilizza bus e metropolitana sono poi aumentati di molto, i parcheggi sono semmai stati ridotti e le strade fanno schifo come non mai.
E' chiaro, quindi, che i soldi ottenuti dai parcheggi a pagamento sono semplicemente finiti nel calderone, e non si può ravvisare alcun rapporto fra pagamento del parcheggio e miglioramento del servizio.
Peraltro il parcheggio a pagamento non è neanche servito ad ottenere lo scopo che, almeno a parole, ci si era prefissati, ovvero ridurre il traffico. Dopo tre giunte diverse, infatti, il traffico è un problema esattamente come allora.
Si può dunque senza dubbio affermare che il fatto che i soldi della sosta finiscano al Comune, invece che a un privato, come nel caso del parcheggiatore abusivo, a livello pratico, per chi paga, non fa nessuna differenza.

Riassumendo si può quindi dire che il parcheggio a pagamento è identico al pizzo chiesto dai parcheggiatori abusivi, e la sola differenza sta nel fatto di essere legale.

A corollario di questa affermazione voglio aggiungere alcune considerazioni.
  • Che la sosta a pagamento sia stata usata solo ed unicamente per fare cassa è evidente dal fatto che man mano che essa è stata estesa verso la periferia si è sempre più rinunciato a dare delle giustificazioni per la sua introduzione, consapevoli del fatto che esse sarebbero apparse sempre più pretestuose. Peraltro, mettendo a pagamento la sosta anche in periferia è chiaro che si incentiva la gente a procedere fin più dentro nella città, ovvero si elimina anche l'unica motivazione vagamente plausibile per cui era stato introdotta in centro.
  • La sosta a pagamento è stata introdotta anche davanti agli ospedali, adducendo come scusa il fatto che essa serve affinché la gente non lasci l'auto parcheggiata fissa lì e ci siano sempre dei posti liberi. A coloro che la motivano in questo modo bisognerebbe ricordare che esiste la sosta a tempo, regolata tramite disco orario. In effetti, la sosta a pagamento davanti agli ospedali, applicata quindi anche a gente che magari va lì portando una persona inferma, o che va a prenderla per riportarla a casa, e dunque non può che usare l'auto, appare particolarmente odiosa.
  • La sosta è a pagamento proprio e in particolare in corrispondenza delle fermate periferiche della metropolitana. Invece di fare in modo di invogliare la gente a lasciare l'auto in periferia ed entrare in città con i mezzi pubblici, creando parcheggi gratuiti in periferia, si coglie l'occasione per raccogliere qualche soldo in più. In questo caso la scusa è quella di evitare che poi non ci siano più parcheggi liberi per i residenti. Come spesso capita, si mettono i cittadini gli uni contro gli altri, in modo da cavare soldi da tutti!
  • La sosta a pagamento e le corrispondenti multe a chi non la paga si prestano particolarmente bene per prelevare soldi dalle tasche dei cittadini, senza fare brutta figura. Come avevamo già spiegato su questo sito nell'articolo linkato all'inizio, infatti, tali due voci permettono di fare cassa senza dover aumentare le tasse. In questo modo, quando poi sulla stampa stilano le classifiche della tassazione nei vari comuni, è possibile fare più bella figura a parità di entrate. In più, siccome l'esborso corrispondente varia fortemente e in maniera non conoscibile, e in parte anche non prevedibile a priori, da cittadino a cittadino, molti cittadini non diventano mai consapevoli del problema ed è quindi più difficile che si abbia una reazione organizzata da parte dell'opinione pubblica. Anzi, la divisione fra chi deve pagare e chi non è invece toccato, fa si che si crei una linea di frattura fa gli interessi dei due gruppi, specie considerando che gli italiani sono tipicamente portati a guardare solo il proprio interesse immediato.
    Bisogna purtroppo aggiungere che con la giunta Pisapia tale punto ha un po' perso di importanza, dato che essa è riuscita nel mantenere tutte le fonti di entrata non convenzionali, quale appunto la sosta a pagamento, e al contempo ad alzare enormemente tutte le tasse locali.
  • Vale poi la pena di ricordare che la sosta a pagamento è una tassa particolarmente odiosa perché, diversamente dalle tasse vere, colpisce in maniera proporzionalmente più alta chi ha meno entrate. E' chiaro che per il milionario con la Bentley essa rappresenterà una spesa insignificante, per il pensionato o per lo studente con la piccola utilitaria di seconda mano essa può invece rappresentare un esborso inaccettabile.

Come chiudere, dunque, questo articolo? Considerando come viene usata la sosta a pagamento a Milano, la cosa giusta sarebbe semplicemente non pagarla. Non esistono giustificazioni etiche alla sua introduzione, e anzi, il modo come sono stati gestiti gli introiti da essa ottenuti permette di affermare che potrebbe in effetti essere fuorilegge.
Nel caso del pizzo richiesto dai parcheggiatori abusivi, è evidente che esso viene richiesto perché tante persone lo pagano per paura. Se nessuno desse un Euro a tali personaggi, essi scomparirebbero in breve tempo. Sarebbe la stessa cosa anche con il gratta e sosta?

Infine, due parole sulla vergognosa tolleranza che questa giunta, ma anche quelle precedenti, dimostra verso i parcheggiatori abusivi. Personaggi sempre più arroganti e minacciosi si presentano sempre più spesso nelle zone più frequentate di sera e pretendono denaro a chi parcheggia. Magari facendo anche finta di indicare un posto per parcheggiare, salvo poi far parcheggiare dove è vietato, così che dopo avere pagato il pizzo ci si becca anche una multa!
Specie le donne, per ovvi motivi, risultano intimidite e finiscono per pagare.
Purtroppo non capita quasi mai di vedere in tali zone personale della polizia o vigili, se non per fare le multe a coloro che, spesso perché non ci sono alternative, hanno parcheggiato non a norma.
Come quasi sempre in Italia, le autorità sono forti coi deboli, ma deboli coi forti!


Commenti
11/02/2014 12:50:12
Per un'analisi dal punto di vista legislativo e legale, vedere Strisce Blu: analisi normativa, dottrinale e giurisprudenziale e formulario
Attenzione! E' un testo molto lungo e che va molto nel dettaglio!
e.engelmann

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