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tavolo tra i pendolari e l'assessore Cattaneo. Il Pd: un imbroglio far slittare la stangata
Trasporti, rincari dopo il voto
La Regione verso il rinvio a giugno della seconda tranche di aumenti: +10% dopo quelli scattati a febbraio

Articolo del: 08/04/2011
Autore: Andrea Senesi

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MILANO - La seconda stangata colpirà solo a urne chiuse. Per i pendolari lombardi il nuovo aumento di tariffe per treni e autobus (un ulteriore dieci per cento) scatterà con ogni probabilità dal primo giugno, con un mese di ritardo rispetto alle previsioni. L'incontro convocato stamani al Pirellone dall'assessore ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, servirà proprio a fare il punto sulla prima tornata di rincari, decisa a dicembre e partita a febbraio. Gli autobus, per dire: nella maggior parte dei capoluoghi (Milano esclusa: ha sospeso gli aumenti sino al dopo elezioni) i biglietto è aumentato del 10%, mentre le aziende hanno fatto tagli fra il 3% (Mantova, Como, Bergamo) e il 5% (Lecco) per far fronte al taglio di risorse che sulla Lombardia ha pesato complessivamente per 82 milioni. La delibera regionale dello scorso 29 dicembre definiva in effetti «possibili» nuovi rincari a partire da maggio, subordinandoli però al rispetto di una serie di parametri ancora non definiti. «Non basta tener conto della puntualità. Dobbiamo parlare anche di pulizia, affollamento delle carrozze, riscaldamento», raccomandava però il portavoce del comitati pendolari, Giorgio Dahò.

Sugli aumenti programmati per maggio l'assessore Raffaele Cattaneo si è sempre dichiarato cauto: «Non sono un dogma. Se ne avremo bisogno, ci prenderemo anche qualche settimana in più per decidere». Durissimo il commento del Pd. «Il tavolo - dice il consigliere regionale Stefano Tosi - può e deve dire no agli aumenti che, a questo punto, suonano anche come un imbroglio visto che scatteranno appena dopo le amministrative. La politica di Pdl e Lega fatta di tagli indiscriminati si sta traducendo direttamente in aumenti che colpiscono i cittadini sotto varie forme, dai trasporti alle tasse locali. In un momento di crisi come questo nuovi aumenti sono ancor meno accettabili». Conferma Agostino Alloni, altro consigliere democratico del Pirellone: «Ai tagli del governo corrispondono continui aumenti a carico dei cittadini. Aumentano le tasse locali, le tariffe di luce e gas e sono già aumentate in modo consistente anche le tariffe di treni e autobus. Il secondo aumento, quello di primavera, non si deve fare».

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