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È iniziata la ristrutturazione di Porta Ticinese. «Sette mesi di disagi sono troppi, rischiamo di fallire». Timori per gli effetti sul traffico: «Sarà il caos»Piazza XXIV Maggio, i negozianti nella «trappola» del cantiere

Articolo del: 18/03/2014


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La piazza affollatissima in una domenica primaverile: ma il passaggio difficoltoso, tra lo sconcerto dei negozianti e il disagio dei pedoni, inibisce la sosta. E così in piazza XXIV Maggio, dove ieri sono iniziati gli invasivi lavori di restyling (che devono recuperare quattro mesi di ritardi), i commercianti restano a secco. «Alla fine sarà un’area splendida, di respiro internazionale, ma non possiamo solo mangiare polvere. La domenica qui di solito è sempre pienissimo, oggi le nostre sedie fuori sono vuote e nessuno si ferma» osserva sconsolata la proprietaria de Le Trottoir. Sette mesi di cantieri sono troppi, dice: «Fanno paura».



Esplora il significato del termine: Desolato, dall’altro lato dello snodo, il gestore del Kiosko che fino a ieri serviva pesce fritto to go e adesso è totalmente inglobato dalla palizzata gialla: «Stamattina abbiamo iniziato a smantellare tutto, da domani il futuro di 11 persone è a rischio. Al Comune abbiamo chiesto di darci in uso per questi mesi una bancarella al mercato di corso Manusardi per evitare i licenziamenti e aspettiamo risposta - confida dubbioso Stefano Zannini, da tre anni alla guida dell’attività -. Alla fine avremo un chiosco meglio organizzato ma che succede se la gente si dimentica di noi? Il Comune dovrebbe darci una mano a rilanciarlo, tra sette mesi».
I segni del disagio fin dalle prime ore del cantiere sono tangibili: «La gente di solito attraversava la piazza pedalando e si fermava ad aggiustare la bici» racconta Ahmmed Syeed che da dieci anni ripara due ruote al mercato della piazza. Ieri la ciclofficina ha avuto sette clienti prima di pranzo e zero dopo. Fabio Chiarello è il gestore del bar tabacchi Montreal, dirimpettaio del Kiosko: «Ci hanno avvisato solo la settimana scorsa che avrebbero chiuso tutto, troppo tardi. Non ho più lo spazio per il carico e scarico in via Scoglio di Quarto e non so come fare. Il tram 9, che si fermava proprio di fronte, per noi era fonte di tanta clientela. Non per essere pessimista: ma adesso? Come minimo, chissà...».Desolato, dall’altro lato dello snodo, il gestore del Kiosko che fino a ieri serviva pesce fritto to go e adesso è totalmente inglobato dalla palizzata gialla: «Stamattina abbiamo iniziato a smantellare tutto, da domani il futuro di 11 persone è a rischio. Al Comune abbiamo chiesto di darci in uso per questi mesi una bancarella al mercato di corso Manusardi per evitare i licenziamenti e aspettiamo risposta - confida dubbioso Stefano Zannini, da tre anni alla guida dell’attività -. Alla fine avremo un chiosco meglio organizzato ma che succede se la gente si dimentica di noi? Il Comune dovrebbe darci una mano a rilanciarlo, tra sette mesi».
I segni del disagio fin dalle prime ore del cantiere sono tangibili: «La gente di solito attraversava la piazza pedalando e si fermava ad aggiustare la bici» racconta Ahmmed Syeed che da dieci anni ripara due ruote al mercato della piazza. Ieri la ciclofficina ha avuto sette clienti prima di pranzo e zero dopo. Fabio Chiarello è il gestore del bar tabacchi Montreal, dirimpettaio del Kiosko: «Ci hanno avvisato solo la settimana scorsa che avrebbero chiuso tutto, troppo tardi. Non ho più lo spazio per il carico e scarico in via Scoglio di Quarto e non so come fare. Il tram 9, che si fermava proprio di fronte, per noi era fonte di tanta clientela. Non per essere pessimista: ma adesso? Come minimo, chissà...».

Commento: Un altro disastro di questa giunta, che non ha nessun rispetto per il tempo e il lavoro dei milanesi.

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