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Atm, il Comune taglia ancora:
a rischio le linee di superficie
La scure di Palazzo Marino sui fondi all'azienda dei trasporti: qualcuno teme addirittura di rivedere il film di Genova. Il rischio è una netta riduzione di corse e linee, soprattutto in superficie

Articolo del: 04/12/2013
Autore: ILARIA CARRA

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Il taglio sfiora il 5 per cento. Arriverebbe però dopo una spending review già tirata al massimo, dicono all’Atm. Di margini non ce ne sono più. E qualcuno teme di rivedere il film di Genova. Le voci che da mesi si rincorrono sul taglio (per il prossimo anno) al contratto di servizio di Atm diventano sempre più insistenti. E ormai i vertici della ex municipalizzata si stanno attrezzando. Il consiglio di amministrazione ha anche chiesto un incontro al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, proprio per affrontare la questione.

La cifra, non ufficiale, ma che sotto traccia circola sia in azienda sia fra i sindacati, è di 26 milioni. Sul totale di 670 milioni che per il 2014 il Comune ha l’impegno di pagare all’azienda per far girare i treni del metrò, i tram e gli autobus in superficie. Meno del 5 per cento, in effetti. Ma, ricordano in molti, il taglio arriverebbe al termine di una cura dimagrante che l’azienda ha già effettuato negli ultimi due anni: dai dirigenti tagliati (due milioni di risparmi) alla spending review sulle spese di gestione. In più, siamo nel pieno di una congiuntura che ha spinto la bolletta energetica alle stelle e ha fatto lievitare anche i costi del gasolio. E va considerato pure il prelievo forzato dalle riserve di Foro Buonaparte di 23 milioni (anziché dei 55 iniziali), necessari a Palazzo Marino per quadrare il bilancio comunale.

Il punto, dunque, è come questo taglio si ripercuoterà sull’azienda, che potrebbe rischiare un passivo nel 2014 (dopo i circa 3 milioni di utile previsti per l’anno che sta per concludersi). E soprattutto come il taglio impatterà sui servizi alla città, con possibili riduzioni di corse e linee, specie in superficie. I sindacati sono molto preoccupati che possano andarci di mezzo i lavoratori. L’allarme lo hanno lanciato dopo un incontro con l’assessore alla Mobilità, Piefrancesco Maran, e con Gianni Confalonieri, uomo di fiducia del sindaco. Stefano Malorgio, segretario Filt-Cgil: «Temiamo un indebolimento che non possiamo permetterci. Abbiamo chiesto un tavolo immediato anche con l’azienda». Il rischio delle ricadute sul personale è concreto: «Il taglio avrebbe un impatto sulla capacità gestionale dell’azienda e sui lavoratori — denuncia Danilo Galvagni, segretario Cisl — Di aumentare il personale non se ne parla chiaramente, e gli straordinari costano».

Cosa rischia la città? Il contratto di servizio è il conto che il Comune paga per muovere il trasporto pubblico. Si calcola in vetture per chilometro. Sottoscritto nel 2010, sarà in vigore fino al 2017. Funziona a richiesta: più servizi, più costi. Nel 2013 vale 660 milioni, 7 in più del 2012, per via soprattutto dei prolungamenti della Verde ad Assago e della Gialla alla Comasina. Ogni anno viene ritoccato in base alle richieste del Comune. Un tram in più costa mille, più frequenze cento. E così via. Se tagli, bisogna rivedere il piano.

Già a metà ottobre l’ex rettore Giulio Ballio, oggi nel consiglio dell’azienda, aveva dipinto un quadro a tinte fosche: «Dopo la spending review del 20122013 non c’è spazio per altre grandi economie in Atm. Si parla di una riduzione del contratto di servizio di 20 milioni nel 2014: avrebbe conseguenze impietose, bisognerebbe tagliare percorsi, frequenze, manutenzione». E anche il presidente Atm, Bruno Rota, aveva manifestato una certa preoccupazione: «Il contratto non può essere rivisto al ribasso perché è in base a quello che abbiamo previsto gli investimenti». Oggi da quei 20 milioni la previsione del taglio è cresciuta a 26. Dal Comune l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran non azzarda cifre: «Stiamo cercando di recuperare risorse in un quadro generale in cui lo Stato al momento taglia un miliardo di fondi pubblici per il trasporto a livello nazionale. Di sicuro la nostra intenzione è tutelare il servizio e gli utenti».

L’azienda di trasporti, interpellata, non ha nulla da dichiarare. Ma non è un segreto che stia lavorando a un piano di ristrutturazione della rete da sottoporre al Comune entro Natale. A farne le spese potrebbe essere il servizio di superficie, in particolare su gomma. In passato si era anche parlato di vendere edifici di proprietà, dal garage di via Salmini al deposito di Lacchiarella. Potrebbe essere arrivato il momento.

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