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Metrò 4, l'Expo rischia di rinunciare
alle fermate per l'aeroporto di Linate
Si studia un piano B per garantire i collegamenti durante il grande evento internazionale del 2015: si dovrebbe ricorrere alle navette. Slittano anche i cantieri per la seconda tratta a Dateo e Solari

Articolo del: 22/12/2013
Autore: ILARIA CARRA

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Una flotta di navette. Da opzione B a scenario principale. L’apertura delle prime due fermate del metrò 4, Linate e Forlanini Fs, in tempo per Expo, è a forte rischio. E così si affina l’ipotesi di salvataggio. E cioè: se non ci saranno treni e binari del minitratto iniziale della linea metropolitana in realizzazione in tempo per maggio 2015, a Milano i passeggeri di Linate saliranno su una navetta — come già peraltro è consuetudine fare — per collegarsi alla rete cittadina e raggiungere i padiglioni di Expo a Rho-Pero. E slittano anche i cantieri della seconda tranche della linea: manca ancora un ultimo documento da Roma, perciò Palazzo Marino non può prevedere quando partiranno i lavori.

Che la nuova linea, la Blu, fosse da subito una corsa contro il tempo era chiaro da tempo. Quinto tracciato metropolitano in città (aprirà dopo la M5 già attiva), il metrò 4 si è ridotto negli anni a due sole fermate (su 21 fino a Lorenteggio programmate per il 2020) promesse entro maggio 2015 per portare i passeggeri di Linate a Rho-Pero via passante ferroviario. I cantieri sono aperti da settimane in vari punti, su viale Forlanini e a Linate. Ed è allo scalo cittadino che venerdì è stato calato anche il primo ingranaggio della prima delle due talpe che dovranno macinare terreno nel ventre est della città. Da scavare ci sono circa tre chilometri, una ventina di metri al giorno, sette mesi di lavoro ad andar bene. Poi i binari, i treni i collaudi, passaggio quest’ultimo non solo formale, come la vicenda metrò 5 insegna (Roma, l’anno scorso, bloccò l’apertura «in anteprima» della Lilla durante la visita del Papa).

Tempi stretti, strettissimi. Tanto che gli addetti ai lavori hanno iniziato ad ammettere tra di loro, pur non ufficialmente, che inaugurare le fermate Linate e Forlanini Fs in tempo per l’apertura di Expo è diventata una missione difficilissima, per non dire impossibile. Per alcuni addirittura non si riuscirà ad aprirle prima del 2016. Così sul tavolo degli attori principali — Comune, costruttori e società Expo (l’opera rientra nel dossier di opere per l’evento) — prende sempre più corpo lo scenario d’emergenza. Si studia un piano di navette per collegare Linate alla città, sulla falsariga della linea 73 che da anni fa lo stesso tragitto. Non solo. Se così sarà, è molto probabile che non sarà neanche Forlanini, in fase di realizzazione ma ritenuta solo una stazione di passaggio, lo snodo di collegamento tra il city airport e Rho-Pero. Al suo posto si sta valutando Porta Vittoria, che incrocia più linee suburbane, e ancora più possibile Rogoredo, per intercettare anche il traffico dell’alta velocità.

Se la prima tratta deve correre, per sperare, la seconda invece balbetta. Slittano ancora i minicantieri previsti a Dateo e Solari: un rinvio in attesa che la delibera Cipe (di settembre) sui finanziamenti per la nuova linea 4 del metrò venga pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Palazzo Marino è in generale prudente, anche perché la paura delle ruspe si sta già diffondendo nelle aree interessate dai lavori, tra comitati che sorgono, email che girano e passaparola in quartiere. «Eviteremo di tenere bloccate per niente le aree rivelanti — dice l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran — quando partiranno i lavori davvero, allora apriremo anche i cantieri».

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