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MILANO, PIAZZA CASTELLO SARA’ PEDONALIZZATA. Inutili spese e città sempre più inaccessibile

Articolo del: 13/01/2014
Autore: Otello Ruggeri

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A chi osserva Milano con occhio attento, appena si è diffusa la notizia della pedonalizzazione dell’ampia area di fronte a piazza Castello (in rosso nella cartina), è sorta spontanea la domanda: perché precedentemente vi è stato sostituito con asfalto il pavé, sostenendo la spesa del’operazione in uno spazio che si voleva in seguito chiudere al traffico per valorizzarne le peculiarità storiche?

COMUNE, PISAPIA: "DA MAGGIO PIAZZA CASTELLO CHIUSA AL TRAFFICO"- FOTO 1Non abbiamo una risposta da darvi, se non rilevare l’ennesimo caso di lavori fatti senza nessuna programmazione, a discapito dell’immagine di Milano, sostenendo costi inutili che poi hanno il tristemente noto impatto sul bilancio comunale e sulle tasche dei cittadini.

Fatto questo primo più evidente rilievo, vediamo cosa ne pensano alcuni cittadini raccogliendo le loro opinioni in rete. C’è chi si lamenta dei disagi, “Non ha senso sia chiusa al traffico. Gli spazi sui marciapiedi dove ci sono quei pochi negozi all’angolo con Largo Cairoli sono sufficienti. Si crea solo disagio”, chi pensa alla viabilità, “Dove si ha spazio marginale per svincolarsi dal traffico, loro lo chiudono, bloccano i centri vitali!” e ancora “E’ assurdo continuare a chiudere zone….così ci sarà sempre più traffico intorno alle chiusure”.

facebookNon mancano approfondite analisi socio/politiche, “La giunta Pisapia rappresenta la manifestazione di una malattia autoimmune della città, in cui il sottile strato dei privilegiati si allea con quella parte degli strati sociali inferiori che e’ rosa da scontento e invidia, per muovere guerra alla classe media. […] L’obiettivo e’ quello di estrometterla economicamente, ma anche territorialmente e avere la città tutta per se.”, o economiche, “Le vie pedonalizzate seguono tutte più o meno lo stesso iter evolutivo che le porta nel tempo a dequalificarsi e diventare lande desolate. Questo se la zona è altamente attrattiva, se non lo e’ la via si trasforma rapidamente in un deserto”.

meravigliQualcuno porta ad esempio quanto accaduto nelle altre zone pedonali, “In corso Vittorio Emanuele, a parte una farmacia, non ci sono più negozi normali, pochi negozi di grandi griffe e molti temporary shop. In corso Garibaldi (che è solo ztl) è più facile trovare una lampada a forma di capo indiano che un rotolo di carta igienica In corso Sempione ci sono solo locali serali. In corso Como i locali sono già in lenta decadenza, sia come qualità che come quantità degli avventori. I Navigli sono pure essi in crisi rispetto ai tempi d’oro. In via Torino ha chiuso anche l’ultimo negozio di elettrodomestici e ormai trovi solo negozi per tamarri Corso di porta Ticinese e’ morto. Nella zona ztl dietro Porta Venezia non c’e'più nulla. Via Meravigli e’ desertificata”.

Insomma sembra che gli utenti della rete abbiano le idee molto chiare, sicuramente più di quanto le abbia l’amministrazione comunale. Si potrebbe andare avanti a lungo con l’elenco, ma vediamo come si è arrivati a questa decisione e sentiamo cosa ne pensano i politici.

PRESENTAZIONE NUOVO TRAM ATMPierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, ha illustrato l’iniziativa durante gli stati generali della giunta tenutisi all’Acquario Civico. “La chiusura si svilupperà dall’altezza di via Quintino Sella all’intersezione con via Minghetti la pedonalizzazione di piazza Castello. Stop alle auto davanti al Castello Sforzesco, per riservare ai pedoni tutto il percorso dal monumento a via Dante. Il taglio del nastro dovrebbe essere il prossimo 1 maggio, ad un anno esatto dall’apertura di Expo. Un intervento che non dovrebbe creare disagi alla circolazione. Poi quasi a volere rassicurare i presenti, ha proseguito: “Sarà comunque reversibile perché realizzato sul modello newyorkese, ovvero del piano di pedonalizzazione di Times Square avviato nel 2009 da Bloomberg.”.

Ha poi accennato alla questione costi e messa in opera: “Nessun rifacimento della pavimentazione o restyling, ma una pedonalizzazione low cost, con minimi interventi di arredo urbano e dei panettoni o semplici barriere per fermare le auto. Resterà aperto il controviale, per l’accesso dei residenti, e anche il percorso tranviario. Con questo facciamo un appello alla Milano creativa, che chiede da tempo spazi per modi nuovi di aggregazione. Questa pedonalizzazione sarà l’occasione di un laboratorio partecipato” e per finire quelle che a molti sono sembrate delle minacce più che delle prospettive, “In semiperiferia l’amministrazione continuerà a puntare sulle zone 30. Valuteremo le richieste (di chi? Ndr) di allargamento di area C che non è basata sul principio del divieto ma della redistribuzione degli spazi. Si tratta di migliorare la qualità della vita, e avere 55 auto ogni 100 abitanti non significa essere più ricchi: non si tratta di vietare ma di creare opportunità”. Secondo noi più che altro si tratta della differenza fra l’usare un’auto a nostro vantaggio e spesa, piuttosto che un mezzo pubblico per fare guadagnare il comune che fino ad oggi quel denaro ha dimostrato di non saperlo amministrare.

Poco dopo l’annuncio sono arrivate le prime reazioni. Fabrizio de Pasquale, consigliere di Forza Italia ha posto l’accento sulle conseguenze per il traffico, “Chiudere piazza Castello significa solo congestionare ancor più Foro Bonaparte e via Cusani. La sinistra milanese pensa solo a iniziative trendy per il centro e trascura lavoro, sicurezza e periferie”. Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord, ha sottolineato che vi sono altre priorità: “Mentre Pisapia si chiude all’Acquario civico per una seduta di autocoscienza collettiva della sua maggioranza, fuori c’è una città che soffre proprio a causa delle politiche che ha messo in campo questa amministrazione. Pisapia ci dice basta tagli ai servizi e aumenti di tasse? Per ora solo annunci e una conferma: neanche questa volta l’amministrazione di Milano ha avuto il coraggio di farsi vedere in periferia…”. Critico anche Riccardo De Corato, consigliere comunale di Fratelli D’Italia:” E’ imbarazzante riunirsi in conclave sindaco, assessori, maggioranza, rappresentanti di partito per decidere per esempio di pedonalizzare piazza Castello. Per una pedonalizzazione di second’ordine sarebbe bastata un’ordinanza del Sindaco, senza contare che la decisione lascia molto perplessi. Si tratta di un’area di sfogo del traffico, a ridosso dell’Area C, la cui chiusura provocherà problemi ulteriori alla mobilità cittadina.“

Favorevole il commento di Roberto Caputo (PD), Vice Presidente del Consiglio provinciale di Milano Roberto Caputo, che suggerisce: “Ottima la proposta di creare nuove isole pedonali a partire da Pzza Castello per rendere più vivibile la città , ma questo va fatto obbligatoriamente in parallelo con un aumento e un miglioramento dell offerta di trasporto pubblico”. Un entusiastico appoggio all’iniziativa è venuto da una nota congiunta emessa dagli esponenti del SEL cittadino: “Usciamo dall’incontro odierno di maggioranza convinti che è la strada giusta quella che stiamo percorrendo. Oggi il sindaco ha ingaggiato la sfida di un progetto di cambiamento che prosegua nel prossimo mandato come avevamo recentemente proposto nell’odg conclusivo del nostro congresso metropolitano. Abbiamo spostato il traguardo e facendolo alzato l’asticella degli obiettivi di trasformazione della città.”

L’impressione è che a parte giunta e ultrà ecologisti siano in pochi a gradire questa ulteriore limitazione alla libera circolazione in città. Si farà comunque come vogliono loro, come nel caso degli otri sul sagrato e di molti altri progetti cui un giorno, si spera vicino, toccherà mettere mano per rimettere le cose a posto.

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