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I tassisti accusano il Comune: meno bici sulle corsie preferenziali e maggiori garanzie contro i privati
Manifestazioni dei guidatori davanti a Palazzo Marino. L’assessore Maran: dovete installare le carte di credito

Articolo del: 06/11/2013
Autore: Gianni Santucci

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Alla fine di un pomeriggio di freddo, quando un centinaio di tassisti sono ancora davanti al Comune a distribuire volantini, il sindaco Giuliano Pisapia entra nella sala di Palazzo Marino in cui sono riuniti i rappresentanti delle auto bianche e saluta stringendo le mani. Non era atteso. Si ritrova invece con l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e le sue parole aiutano subito a distendere il clima: «Ci rendiamo conto dei vostri problemi. Siamo qui per collaborare. Per la sfida di Expo il servizio taxi sarà fondamentale».

I NODI - L’impressione, però, è che di strada da fare ce ne sia parecchia. La sicurezza, le colonnine dei posteggi taxi vandalizzate, le corsie preferenziali intasate, gli abusivi, Uber (il servizio di auto a noleggio che i tassisti accusano di «concorrenza sleale»). La nuova road map , alla fine di questo martedì pomeriggio, è tracciata. Anche se i problemi sul tavolo sono vecchi e si trascinano da anni. Maran, nell’ottica della collaborazione, in chiusura di incontro ha presentato anche una richiesta: «Se volete offrire un servizio adeguato per l’Expo, sarà bene che per quell’appuntamento tutte le auto abbiano sistemi di pagamento con bancomat e carte di credito».

IL DOCUMENTO - Il pomeriggio di protesta in piazza Scala dei tassisti è iniziato sotto un segno di distensione: «Non stiamo facendo nessuna interruzione del servizio, perché anzi lo vogliamo migliorare», ha spiegato Nereo Villa, del Satam (hanno partecipato anche Confartigianato taxi, Unione artigiani, Cisl e altre sigle). L’obiettivo generale era una richiesta di dialogo: «Si era concordato di confrontarsi mensilmente, purtroppo dopo la pausa estiva e una serie innumerevole di richieste tale incontro non è ancora avvenuto», si leggeva in un documento inviato al sindaco.
Il primo tema all’ordine del giorno riguarda le colonnine per ricevere le chiamate ai posteggi. Oggi oltre 40 su 120 sono vandalizzate e inutilizzabili. È stato lo stesso sindaco ad assicurare che, appena il bilancio verrà approvato, verrà aperto il capitolo di spesa con i fondi già stanzianti per gli interventi.
Il «papello» dei tassisti presenta anche richieste sulle corsie preferenziali: nuova costruzione e rispetto di quelle già esistenti «che devono essere tenute libere da motorini e biciclette». Una compresenza di mezzi che oltre a rallentare il servizio dei taxi e dei bus, spesso crea pericoli, soprattutto ai ciclisti. Sul tema Expo, Nereo Villa ha infine attaccato: «Finora c’è stato un silenzio totale dall’amministrazione sui collegamenti. Già oggi raggiungere Rho, anche per i mezzi di soccorso, è un problema. Secondo noi una linea di carico e scarico dedicata, da e per Rho, è indispensabile».


LE POLEMICHE - Mentre ancora i tassisti erano in piazza Scala per il presidio (durato circa tre ore, tra le 16 e le 19), l’opposizione ha attaccato la giunta. A partire da Riccardo De Corato, vice presidente del Consiglio comunale (Fratelli d’Italia): «Era dai tempi di Albertini che non si vedevano i tassisti davanti a Palazzo Marino. Allora la protesta riguardava una battaglia per la città: l’amministrazione voleva aumentare il numero delle licenze, vincendo gli interessi di parte che penalizzavano Milano. Poi una tregua lunghissima, interrotta oggi da una manifestazione scatenata stavolta dal disinteresse per i problemi della categoria. I sindacati delle auto bianche non riescono ad ottenere risposte su questioni di primaria importanza, a partire dalla sicurezza». Il nervo è scoperto, perché una rapinatore seriale è stato da poco arrestato dai carabinieri, dopo aver fatto più di dieci rapine ai tassisti al lavoro durante il turno serale. In realtà il Comune su questo tema non ha competenza, se non per quanto riguarda la polizia locale, ma verrà comunque aperto un dialogo per arrivare quanto meno a una linea coordinata per l’installazione delle telecamere sulle auto (spesso le immagini sono del tutto inefficaci per le indagini). «Il rapinatore seriale è stato preso la scorsa settimana, ma il problema resta - ha aggiunto Villa - Servono contributi per mettere le telecamere sulle auto. Oggi questi dispositivi sono installati solo in 500 taxi su 4.800, grazie al bando del Comune fatto anni fa».

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