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LINEA BLU PER LA TRATTA LINATE-FORLANINI
Metrò 4, partono i primi cantieri
Strade chiuse e disagi per cinque anni
Fissata la tabella di marcia: a novembre i lavori in piazzale Dateo e sparisce il parcheggio

Articolo del: 27/10/2013


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Si parte dal parterre di corso Plebisciti: spariscono i posti auto, un centinaio, che i residenti ritroveranno nelle vie laterali. Il cantiere apre a novembre. Recinzioni, taglio degli alberi, bonifiche e viabilità provvisoria. Ma non è un banale progetto di riordino urbanistico. L’avvio dei lavori nel quartiere Dateo segna un salto di livello nell’iter di realizzazione del metrò 4. Le opere preliminari, finora, erano confinate all’aeroporto e al recinto per il Passante ferroviario in via Ardigò. Corso Plebisciti è la prima area di cantiere esterna al cosiddetto tracciato Expo, la minitratta della linea «blu» Linate-Forlanini Fs (due fermate) che il Comune promette alla città per il 2015.

La tabella di marcia è decisa. Subito l’intervento in Dateo e nel 2014 le parziali chiusure di via Solari, largo dei Gelsomini e piazza Tirana- San Cristoforo. Il progetto originario è vecchio di 12 anni, risale alla seconda giunta Albertini, ma gli scavi strutturali non sono ancora iniziati. Neppure a Linate. Il consorzio M4 calerà le talpe meccaniche in inverno e gli operai dovranno avanzare velocemente nel sottosuolo, se non correre, per rispettare la scadenza Expo. E qui bisogna fare chiarezza. Nella migliore delle ipotesi, se la linea, gli impianti e i mezzi saranno collaudati per tempo, nel semestre maggio-ottobre 2015 i treni faranno la spola tra l’aeroporto e la nuova stazione del Passante: un servizio navetta sperimentale, andata e ritorno.

È invece già sicuro cosa succederà una volta congedati i visitatori dell’Esposizione: il Comune richiuderà le due stazioni e chiederà ai milanesi di aspettare fino al 2020-2021 per l’inaugurazione completa di tutta la metropolitana. In sintesi: due fermate attive per sei mesi nel 2015; più niente per i cinque-sei anni successivi; 21 fermate su quindici chilometri di galleria in funzione dopo il 2020. La M4 è un’infrastruttura strategica nella rete di trasporto pubblico milanese. L’investimento da 1,8 miliardi di euro è interamente coperto tra enti pubblici e privati: l’ultima tranche da 172 milioni è stata stanziata due mesi fa dal Cipe. Quanto alla convenzione che deve regolare i rapporti tra il Comune e la cordata di aziende costruttrici (guidata da Impregilo), uno schema di massima sarà approvato entro dicembre e il documento definitivo andrà firmato entro giugno 2014.

Dall’intesa formale partirà il conto alla rovescia: 78 mesi di lavori per consegnare la metropolitana alla città. Quella che parte in corso Plebisciti è una fase «ibrida» di avvicinamento ai cantieri pesanti: il terreno sarà ripulito, indagato e preparato per quando entreranno in azione gli scavatori (la data non è ancora stabilita). Nel 2014 i microcantieri raggiungeranno, lungo il tracciato virtuale della M4, anche Solari (qui è previsto l’ingresso delle talpe nel tunnel), Gelsomini (stazione «delicata» dal punto di vista tecnico) e San Cristoforo (capolinea e deposito).

In alcune zone i lavori dureranno 48 mesi, in altre cinque anni. Le conseguenze: deviazioni per le auto e i bus Atm, passaggio di camion (dieci l’ora a Dateo), interruzioni di luce, gas, acqua e telefono. La rassicurazione: c’è un programma di «mitigazioni ambientali» per contenere polvere, rumore e vibrazioni. L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ha attaccato un tour nelle Zone 3, 4 e 6 per illustrate i progetti ai cittadini e prepararli ai disagi: «Stiamo lavorando per circoscrivere al minimo le aree d’intervento, ridurre l’impatto delle lavorazioni e identificare le criticità per il tessuto sociale e produttivo: traffico, effetti sui negozi, aree gioco, zone verdi... Serve collaborazione da parte di tutti: il metrò cambierà in meglio la vita dei quartieri, ma prima bisogna assorbirne i fastidi». Ci vuole pazienza. Otto anni di pazienza.

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