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L'isola pedonale più 'leggera'
chiuso solo il Naviglio Grande
Chiuse solo le sponde del Grande: test di un anno per l’area definitiva. Convocati
in Comune negozianti e comitati locali La Zona 6: “Sul Pavese lo stop non funziona”

Articolo del: 08/10/2012
Autore: FRANCO VANNI

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Un’isola pedonale più leggera rispetto a quella attuale, limitata alle sponde del Naviglio Grande. È il progetto a cui lavora il Comune per il futuro della zona a traffico limitato. Domani si riunirà il Distretto urbano del commercio (Duc) dei Navigli - che riunisce negozianti, residenti e amministrazione - e all’ordine del giorno c’è proprio la discussione sulle forme dell’«isola pedonale permanente» più volta annunciata dalla giunta e sempre osteggiata dagli abitanti.

L’isola pedonale estiva, che interessa un’area ampia che comprende le traverse delle sponde dei due canali, finirà il 31 ottobre. Entro quella data, bisognerà trovare una formula per arrivare fino al prossimo giugno, quando partirà nuovamente l’isola estiva. «L’evidenza dice che la chiusura funziona, pur con alcune lacune, sul Naviglio Grande, in Ripa di Porta Ticinese e nel primo tratto dell’Alzaia. Lo stesso non si può dire del Pavese», commenta Gabriele Rabaiotti, presidente del consiglio di Zona 6 e del Duc. E pone dei paletti: «Se Palazzo Marino vuole andare avanti con l’isola, in qualunque forma, deve investire in un programma culturale durante la giornata. È assurdo avere un’area pedonale deserta di giorno e super affollata la sera».

L’isola leggera dovrebbe durare sette mesi e fare da prova generale per la pedonalizzazione più ampia che la giunta ha in programma. Oggi, in teoria, l’isola è
estesa all’alzaia del Naviglio Pavese e pone limitazioni al traffico in decine di vie in cui il transito e il posteggio sarebbero consentiti a residenti e categorie di 'esentati dal divieto': da via Fusetti a via Argelati, da via Borsi a via Gola. Di fatto, dalla fine dell’estate i vigili urbani chiudono un occhio sui divieti anche perché la Ztl è osteggiata da molti: medici di base, personale della Asl di via Gola, commercianti che non siano gestori di bar e soprattutto residenti, esasperati dagli schiamazzi della movida e dall’impossibilità di posteggiare vicino a casa.

«Mentre si riunirà il Duc, noi faremo un’assemblea all’oratorio di via Corsico - dice Anna Brala, presidente del comitato Tutela dei Navigli - abbiamo raccolto quasi mille firme che consegneremo a Pisapia per dire che non vogliamo l’isola, se non ci ascolteranno faremo causa al Comune». Per Marina Varriano, portavoce del comitato dei Navigli un tempo attiva nella campagna elettorale di Pisapia, «la condotta della giunta per quanto riguarda i Navigli è più che deludente». A fare inferocire i cittadini è anche il fatto che le telecamere per il controllo degli accessi, annunciate per l’8 luglio, non sono mai state installate e chiunque ha continuato a posteggiare sui posti dei residenti.

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