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Stessa multa, scadenza diversa
errore nei verbali degli ausiliari
"Si deve pagare entro 15 giorni". Ma per i vigili sono solo 5. Per la sosta vietata
le spese di notifica possono accrescere di un terzo il costo. C’è il rischio ricorsi

Articolo del: 11/02/2012
Autore: FRANCO VANNI

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Se a darti la multa è un ausiliario, hai tempo 15 giorni per pagare senza la maggiorazione di 11 euro per la notifica a casa. Se invece a multarti è un vigile, i giorni entro cui si paga il verbale 'base' da 37 euro per divieto di sosta sono solo 5, poi si passa a 48 euro. Il pasticcio dipende dal fatto che Atm non ha ancora aggiornato il software dei palmari in dotazione agli ausiliari. Da un anno il Comune ha infatti accorciato da 15 a 5 giorni i tempi per «pagare l’importo della sanzione senza ulteriori costi», come indica correttamente il sito web di Palazzo Marino. E i vigili applicano la nuova disposizione. Risultato: se due auto sono posteggiate in divieto una di fianco all’altra, chi viene multato dall’ausiliario con il palmare ha, in teoria, il triplo di tempo per pagare rispetto a chi viene sanzionato dal ghisa.

Fra i 110 ausiliari c’è chi si è rifiutato di continuare a usare il palmare (con stampante tascabile) per rilevare le soste, dopo avere protestato con Atm e con l’ufficio comunale in via Silvio Pellico che coordina il servizio. «È assurdo che i cittadini trovino sotto il tergicristallo indicazioni sbagliate» dice un’ausiliaria. Il Comune informa di avere segnalato l’anomalia ad Atm «già a luglio 2011 e di nuovo a settembre, ma senza risultato». L’azienda dei trasporti pubblici comunica di avere a sua volta «avvisato gli ausiliari di correggere gli avvisi a mano una volta stampati» e si scusa «per il ritardo
nell’adeguamento del software», annunciando che già oggi «gli avvisi riporteranno la scadenza corretta dei 5 giorni».

Palazzo Marino assicura che chi ha ricevuto il tagliando errato (e sono centinaia di migliaia, visto che ogni giorno gli ausiliari danno in media mille multe) non avrà danno. «Se c’è scritto 15 giorni, noi prima di quel periodo non inviamo il verbale a casa con relative spese di notifica». Resta il fatto che ci sono cittadini che hanno più tempo per pagare e altri meno. Per Marco Donzelli, presidente di Codacons, «la disparità di trattamento per un’identica violazione è grave. Chi ha ricevuto l’avviso di pagare entro 5 giorni aspetti invece una settimana e poi si rivolga a noi, che agiremo in sede legale». Ma fare ricorso non è semplice. Vito Dattolico, coordinatore dei giudici di pace, spiega: «L’errore non è nel verbale, ma nell’avviso, che da un punto di vista giuridico non ha valore e non può essere impugnato. È evidente che si è creata una disparità di trattamento ingiustificabile fra cittadini, ma l’unica cosa che si può fare è una causa vera e propria, che per il ricorrente risulterebbe costosa».

Il pasticcio degli avvisi arriva proprio mentre Palazzo Marino ha avviato una “bonifica” dei verbali sbagliati. Negli ultimi due anni il Comune ha riscontrato 56.132 multe errate su un totale di 1.195.723 verbali iscritti a ruolo (e quindi non pagati): 2.359 contravvenzioni sono state fatte a chi aveva già venduto l’auto, 2.632 a persone nel frattempo decedute, 6.755 a chi aveva diritto di passare sotto le telecamere ma non è stato “riconosciuto” dal computer. Per evitare che i cittadini paghino ingiustamente, il Comune ha attivato sul proprio sito web un “servizio verbali” in grado di riconoscere (digitando il numero di bollettino) se una multa sia stata data per sbaglio o se invece vada pagata.

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