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Smog, niente targhe alterne
Si fermano solo gli Euro 3 diesel
Lo stop dalle 8.30 alle 18 a partire da mercoledì. Temperature
più basse nelle case. Pisapia: «Un passo importante»

Articolo del: 29/11/2011
Autore: Armando Stella

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[Esplora il significato del termine: IL Vertice in Provincia Smog, niente targhe alterne Si fermano solo gli Euro 3 diesel Lo stop dalle 8.30 alle 18 a partire da mercoledì. Temperature più basse nelle case. Pisapia: «Un passo importante» MILANO - Niente targhe alterne, «nessuno le vuole» e «sono inutili contro l’inquinamento». Il finesettimana di annunci e capriole politiche s’è sciolto nel processo del lunedì a Palazzo Isimbardi: l’assemblea dei sindaci a ranghi ridotti (74 su 134) ha bocciato la roulette del pari e dispari e approvato un minipacchetto di provvedimenti d’urgenza per arginare l’emergenza smog. Divieto di circolazione in provincia per 184.736 auto diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato tra le 8.30 e le 18 (fuori dagli orari punta, quindi); 21 gradi di temperatura massima, anziché 22, in case private e uffici; porte chiuse in megastore e centri commerciali per evitare dispersioni di calore; i 54 mila camion e furgoni commerciali Euro 3 diesel senza fap potranno rifornire i negozi tra le 10 e le 18. Toccherà ai singoli Comuni, oggi, emettere e far rispettare le ordinanze. I divieti scatteranno mercoledì, saranno sospesi nel weekend e revocati martedì 6 dicembre. Qualcuno, nell’hinterland, s’è già defilato (vedi Basiglio). LA RIUNIONE - L’assise era stata convocata dal presidente della Provincia Guido Podestà, d’intesa con Giuliano Pisapia, per pianificare una strategia «d’area vasta» contro le polveri sottili: Milano soffoca senza tregua dal 13 novembre scorso, un filotto di quindici giorni «neri» con valori di Pm10 che doppiano stabilmente la soglia d’attenzione (106 microgrammi). La «concertazione», da ieri, sostituisce gli slanci isolati. Al governo sarà spedito l’invito a escludere gli investimenti su trasporti e metrò dal patto di stabilità. Il sindaco Pisapia s’è presentato al vertice dopo aver revocato la chiusura del centro storico al traffico, cercando «una soluzione che possa trovare consenso ed essere efficace», e ne è uscito rilanciando: «Questo è un passaggio importante per raggiungere un obiettivo molto più ampio. Siamo in un periodo particolare per le prossime festività. Ci siamo dati appuntamento a gennaio e continueremo con provvedimenti più coraggiosi che porteranno ad affrontare il problema in modo più generale, non solo in situazione di emergenza». D’accordo Podestà: «Siamo in periodo natalizio e i rifornimenti ai negozi sono essenziali per il rilancio dei consumi». POLEMICHE - Ma la condivisione del metodo non riesce a spegnere le polemiche. L’assessore regionale all’Ambiente, Marcello Raimondi, è categorico: «Le nostre politiche strutturali sono le più severe in Europa. Il blocco degli Euro 3 diesel non consentirà di riportare il Pm10 sotto il limite di legge». I divieti d’urgenza, secondo le prime parziali stime dei tecnici, potrebbero ridurre le polveri del 4 per cento, o poco più, in tutta la provincia. Motivo: non incidono sugli spostamenti dei pendolari e sono difficilmente governabili dai vigili urbani (le verifiche sono pressoché impossibili). LE REAZIONI - Gli ecologisti, non invitati al tavolo di confronto, riservano un’accoglienza tiepida alle novità: «Alla fine ha prevalso il buon senso nella lotta allo smog - commenta Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -. Resta la lezione per la prossima volta: mettevi d’accordo prima». Soddisfatto dell’esito della riunione è invece Simonpaolo Buongiardino, amministratore di Confcommercio e presidente di Assomobilità: «Ma iniziamo subito a impostare la strategia per l’inverno 2012. Basta improvvisazioni». I sindaci dell’area metropolitana si dividono tra ecoscettici e sostenitori dei provvedimenti antismog. L’assessore provinciale alla Mobilità, Giovanni De Nicola, propone un patto su logistica e distribuzione delle merci. E investire sulla mobilità alternativa, la vera priorità. Lo dicono i fatti: la linea «rossa» del metrò, ieri mattina, è stata bloccata (20 minuti) dall’ennesimo guasto a un treno tra le fermate Pasteur e Villa San Giovanni e dall’incursione di una squilibrata nella galleria di Buonarroti (un altro quarto d’ora di stop). Martedì il patto dei sindaci antismog a Bruxelles. Milano c’è.]

IL Vertice in Provincia

Smog, niente targhe alterne
Si fermano solo gli Euro 3 diesel

Lo stop dalle 8.30 alle 18 a partire da mercoledì. Temperature
più basse nelle case. Pisapia: «Un passo importante»

MILANO - Niente targhe alterne, «nessuno le vuole» e «sono inutili contro l'inquinamento». Il finesettimana di annunci e capriole politiche s'è sciolto nel processo del lunedì a Palazzo Isimbardi: l'assemblea dei sindaci a ranghi ridotti (74 su 134) ha bocciato la roulette del pari e dispari e approvato un minipacchetto di provvedimenti d'urgenza per arginare l'emergenza smog. Divieto di circolazione in provincia per 184.736 auto diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato tra le 8.30 e le 18 (fuori dagli orari punta, quindi); 21 gradi di temperatura massima, anziché 22, in case private e uffici; porte chiuse in megastore e centri commerciali per evitare dispersioni di calore; i 54 mila camion e furgoni commerciali Euro 3 diesel senza fap potranno rifornire i negozi tra le 10 e le 18. Toccherà ai singoli Comuni, oggi, emettere e far rispettare le ordinanze. I divieti scatteranno mercoledì, saranno sospesi nel weekend e revocati martedì 6 dicembre. Qualcuno, nell'hinterland, s'è già defilato (vedi Basiglio).

LA RIUNIONE - L'assise era stata convocata dal presidente della Provincia Guido Podestà, d'intesa con Giuliano Pisapia, per pianificare una strategia «d'area vasta» contro le polveri sottili: Milano soffoca senza tregua dal 13 novembre scorso, un filotto di quindici giorni «neri» con valori di Pm10 che doppiano stabilmente la soglia d'attenzione (106 microgrammi). La «concertazione», da ieri, sostituisce gli slanci isolati. Al governo sarà spedito l'invito a escludere gli investimenti su trasporti e metrò dal patto di stabilità. Il sindaco Pisapia s'è presentato al vertice dopo aver revocato la chiusura del centro storico al traffico, cercando «una soluzione che possa trovare consenso ed essere efficace», e ne è uscito rilanciando: «Questo è un passaggio importante per raggiungere un obiettivo molto più ampio. Siamo in un periodo particolare per le prossime festività. Ci siamo dati appuntamento a gennaio e continueremo con provvedimenti più coraggiosi che porteranno ad affrontare il problema in modo più generale, non solo in situazione di emergenza». D'accordo Podestà: «Siamo in periodo natalizio e i rifornimenti ai negozi sono essenziali per il rilancio dei consumi».

POLEMICHE - Ma la condivisione del metodo non riesce a spegnere le polemiche. L'assessore regionale all'Ambiente, Marcello Raimondi, è categorico: «Le nostre politiche strutturali sono le più severe in Europa. Il blocco degli Euro 3 diesel non consentirà di riportare il Pm10 sotto il limite di legge».
I divieti d'urgenza, secondo le prime parziali stime dei tecnici, potrebbero ridurre le polveri del 4 per cento, o poco più, in tutta la provincia. Motivo: non incidono sugli spostamenti dei pendolari e sono difficilmente governabili dai vigili urbani (le verifiche sono pressoché impossibili).

LE REAZIONI - Gli ecologisti, non invitati al tavolo di confronto, riservano un'accoglienza tiepida alle novità: «Alla fine ha prevalso il buon senso nella lotta allo smog - commenta Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -. Resta la lezione per la prossima volta: mettevi d'accordo prima». Soddisfatto dell'esito della riunione è invece Simonpaolo Buongiardino, amministratore di Confcommercio e presidente di Assomobilità: «Ma iniziamo subito a impostare la strategia per l'inverno 2012. Basta improvvisazioni». I sindaci dell'area metropolitana si dividono tra ecoscettici e sostenitori dei provvedimenti antismog. L'assessore provinciale alla Mobilità, Giovanni De Nicola, propone un patto su logistica e distribuzione delle merci.
E investire sulla mobilità alternativa, la vera priorità. Lo dicono i fatti: la linea «rossa» del metrò, ieri mattina, è stata bloccata (20 minuti) dall'ennesimo guasto a un treno tra le fermate Pasteur e Villa San Giovanni e dall'incursione di una squilibrata nella galleria di Buonarroti (un altro quarto d'ora di stop). Martedì il patto dei sindaci antismog a Bruxelles. Milano c'è.

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