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MILANO, DILAGA IL RACKET DEL PARCHEGGIO:
"DAMMI 5 EURO O TI RIGO LA MACCHINA"

Articolo del: 14/04/2012
Autore: Michela Corna

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MILANO - Il racket dei parcheggiatori abusivi s’estende a macchia d’olio. Capita sempre più spesso che un automobilista sia avvicinato da un signore che chiede un obolo per «controllare la vettura».
Da viale Crispi - zona franca segnalata dai milanesi quasi ogni giorno ai vigili - a corso Como, dalle vie dell’ex Fiera a quelle intorno allo stadio. Gli sciacalli s’impadroniscono dei quartieri più affollati come quelli della movida, diventano di loro proprietà le aree di sosta del Comune, le strisce blu e i marciapiedi. Si appostano davanti ai locali notturni, lungo via Scarampo in occasione degli eventi fieristici in zona Meazza quando sono in programma partite o concerti. È un pizzo quotidiano con tanto di intimidazioni; con la scusa «di guardare la macchina» parcheggiata, questi posteggiatori non autorizzati estorcono denaro: dai 3 ai 5 euro, fino a 10. I posteggiatori illegali, con addosso perfino la pettorina arancione, fanno capire che conviene pagare «perché la zona non è sicura»; al rifiuto è facile incappare nelle ritorsioni: auto rigata, specchietto rotto, gomme bucate. «Non minacciano a vuoto», allerta l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, che ha incaricato i vigili d’intensificare i controlli con squadre ad hoc. Un tempo erano soprattutto italiani che agivano di loro iniziativa, ora si sono aggiunti gli stranieri manovrati, secondo il Nucleo operativo della polizia locale, dalle organizzazioni criminali. Incastrarli è dura: se i ghisa li beccano in flagranza scatta la sanzione amministrativa di 700 euro che puntualmente non viene pagata. «Per debellare il fenomeno criminoso – esorta Granelli - le vittime devono sporgere denuncia per estorsione. Solo così si può procedere all’arresto. Chi incappa in un parcheggiatore abusivo può telefonare allo 020208 per chiedere l’intervento dei vigili. Le denunce sono finora poche per sfiducia e perché le persone credono che il reato sia piccolo». Le vittime, però, sono tante: ogni blitz dei ghisa, soprattutto nei luoghi caldi del divertimento, si chiude con una decina di multe ed il recupero di parecchio denaro. In un week-end, quindi, si parla di una trentina di verbali. Le facce sono sempre le stesse.

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