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Metrò, lo sfacelo delle scale mobili
piano del Comune per riattivarne 40
Circuiti in tilt, corrimano poco sicuri, gradini completamente saltati: l’abbandono riguarda
28 stazioni in tutta la città. Sono 16 gli impianti che dovranno essere interamente sostituiti

Articolo del: 14/04/2012


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Le proteste, da settimane, intasano i centralini del Comune e dell’Atm, tracimando anche sui social network. La città è punteggiata di scale mobili per l’accesso alla metropolitana, tutte rotte: alcune da mesi, tanto che i cartelli che avvisano del guasto riportano commenti indignati dei cittadini. Una situazione ormai insostenibile: così la giunta ha deciso in tutta fretta di stanziare un milione per interventi straordinari su 39 impianti, sbloccando allo stesso tempo altri 3 milioni già decisi a gennaio per la sostituzione totale di 16 scale che non potevano più essere riparate.

I guasti riguardano 28 stazioni della metropolitana, equamente ripartite sulle tre linee, dove le scale mobili totali sono 352: vuol dire che ben più di una scala su dieci al momento è ferma, tra impianti elettrici saltati, corrimano e balaustre poco sicure, gradini da fissare. Il problema riguarda tutta la città: blocchi si segnalano a Pagano, Porta Venezia, Rho, Palestro, Loreto, Duomo, Gorla, Porta Genova, Famagosta, Cologno, San Donato, Maciachini e ancora tante altre fermate. Una piaga che, spiega l’assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran, «è dovuta ad anni di scarse manutenzioni e investimenti cui vogliamo porre fine, dando ad Atm gli strumenti per garantire il perfetto funzionamento di tutte le scale mobili della rete metropolitana».

Già a gennaio infatti il Comune aveva promesso ad Atm, con una delibera di giunta, 3 milioni per realizzare ex novo 16 impianti non più
riparabili, ma poi quei soldi sono rimasti bloccati. Le scale,distribuite su nove fermate della M1 e della M2, avranno — a lavori finiti, ovvero per giugno 2013 — sistemi tecnologici moderni, almeno rispetto all’età media delle stazioni. Su sette di queste sedici scale partiranno comunque manutenzioni straordinarie già ora, per cercare di rimetterle in moto prima della sostituzione definitiva.

La nuova promessa, a questo punto, è che le gare per affidare i lavori partiranno al più presto, anche se ci vorranno alcuni mesi — da due a cinque — per rimettere in funzione tutti gli impianti (al netto di altri che nel frattempo potrebbero fermarsi). Per controllare lo stato di avanzamento Palazzo Marino assicura che sarà creata una sezione ad hoc sul sito Internet del Comune.

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