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Smog e rumore fuori controllo
Legambiente: "Va fatto di più"
Gli esperti di Treno Verde hanno effettuato gli esami con un rilevatore fisso e uno
'da passeggio'. In via Papi, a Porta Romana, oltre i limiti Pm10, decibel e benzene

Articolo del: 02/04/2012
Autore: ILARIA CARRA

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Polveri sottili fuorilegge due giorni su tre. Stesso sforamento anche per il benzene, «inquinante molto cancerogeno sul quale va innalzata l’attenzione». E en plein di superamento della soglia di decibel consentiti per legge. È il verdetto delle 72 ore di monitoraggio del Treno Verde, storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato di rilevazione del grado di inquinamento, atmosferico e acustico, in città. Tre giorni, da mercoledì a venerdì scorsi, durante i quali il laboratorio mobile di Rfi (l’azienda da cui dipende la rete ferroviaria italiana) ha messo sotto osservazione l’aria e il rumore in via Lazzaro Papi 17, zona Porta Romana. Non solo. Risultati simili, con valori oltre la norma, sono emersi anche durante una passeggiata con centralina di rilevazione portatile tra Maciachini e Duomo.

Dall’analisi dell’aria è risultato che mercoledì e giovedì scorso il Pm10 ha superato la soglia di guardia dei 50 microgrammi, con una media (il 28) di 83 microgrammi per metro cubo. Un risultato superiore, per inciso, a quelli delle tre principali centraline Arpa in città, che quel giorno hanno segnato quota 71 al Verziere, 72 a Senato e 76 a Città Studi. Se i valori di biossido di zolfo, monossido di azoto e carbonio sono risultati nella norma, non si può dire lo stesso del benzene, che per due giorni su tre è stato oltre i limiti. Poco confortanti anche gli esiti del monitoraggio “ad altezza uomo”: durante una camminata cittadina, giovedì
dalle 17 per un’ora, la media oraria registrata di Pm10 è stata di 54. Del resto, i capoluoghi lombardi sono tra i primi nella black list italiana per numero di giorni di sforamento dei valori del Pm10: solo Sondrio non ha ancora esaurito i 35 giorni di bonus in un anno, e dopo Cremona (68) c’è Milano, già con 65 sforamenti.

«Il primo trimestre del 2012 si chiude con dati tra i peggiori dell’ultimo decennio — denuncia il presidente lombardo di Legambiente, Damiano Di Simine — la lotta contro lo smog è una partita ancora tutta aperta». Area C, il ticket per il centro, un po’ aiuta, osservano gli ambientalisti. «E poi ha reso il centro di Milano più accessibile», sottolinea Andrea Poggio, vicedirettore Legambiente. Ma per l’opposizione a Palazzo Marino non basta. Il vicepresidente del Consiglio comunale, Riccardo De Corato del Pdl, attacca: «Anche Legambiente conferma il peggioramento dell’aria: non basta punire le auto, lo smog aumenta lo stesso. Bisogna invece puntare sugli impianti di riscaldamento per i quali la giunta Pisapia non ha fatto nulla».

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