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Pisapia sceglie Atm per salvare Area C
e arriva la mini-rivoluzione di tram e bus
Budget di 3 milioni all’azienda dei trasporti per fare da regia a tutta l’operazione e recuperare
i ritardi accumulati. Il sindaco scrive a 600mila famiglie: “Un primo passo per migliorare Milano”

Articolo del: 14/12/2011
Autore: ORIANA LISO

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Il punto di non ritorno è già stato raggiunto, se non superato: da questo momento in poi — è l’imperativo che si impongono di rispettare sia il Comune che Atm — su Area C non si può più fare nessuna variazione sostanziale. Né su costi, né su esenzioni, né tantomeno su estensione dell’area: se si vuole partire come promesso il 16 gennaio con il nuovo Ecopass, con la prima congestion charge alla milanese, si deve lavorare pancia a terra su quanto deciso finora, senza cedere a pressioni e tentazioni che farebbero slittare i tempi e accumulare ritardo, oltre quello che c’è già.

Questo si sono detti ieri in una lunga riunione i protagonisti della rivoluzione del ticket antitraffico: il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente dell’Atm Bruno Rota, l’assessore Pierfrancesco Maran e il capo di gabinetto Maurizio Baruffi. Ognuno con le sue competenze, ma anche con una novità: sarà molto probabilmente Atm, infatti, a occuparsi di tutto l’avvio di Area C in supporto a Palazzo Marino. Non soltanto con la gestione dei varchi, di cui già si occupava, ma anche con il compito di produrre e installare tutta la nuova segnaletica stradale e di realizzare il materiale informativo.

Soltanto lunedì, dopo che i tecnici avranno perfezionato il lavoro, ci sarà il documento finale e condiviso con le stime sui flussi di crescita dei passeggeri dei mezzi pubblici (che dovrà fare Amat). Ma anche senza quei dati è già chiara una prima, grande criticità frutto della riduzione delle auto private in centro. Sono state individuate almeno sei linee di superficie da rinforzare, allungando di qualche fermata il loro percorso all’interno dell’area a pagamento: in questo modo i passeggeri non sarebbero costretti a scendere da bus e tram per continuare il loro viaggio in metropolitana. Doppio, così, il risultato: minor affollamento sui già congestionati treni sotterranei (che verranno comunque potenziati entro i limiti di sicurezza) e maggiore comodità per i cittadini che rinunciano all’auto. Tecnicamente l’operazione si chiama “riduzione di scambi intermodali” e riguarderà, di certo, le direttrici Pagano-Cadorna, Repubblica-Duomo, Lambrate-Loreto.

Punto ancora delicatissimo sono i sistemi informatici: il cervellone, insomma, che dovrà riconoscere chi può entrare gratis, chi dovrà pagare il ticket intero, chi avrà ingressi scontati. Tutti, questo è deciso, avranno tempo fino al 17 marzo per mettersi in regola con registrazione e pagamenti, prima che scattino le multe (ma anche gli ingressi fatti fino a quel momento dovranno essere pagati). Anche per questo il lavoro dei sistemi informatici è molto più pesante del passato e va fatto (e al più presto) incrociando archivi diversi.

La delibera approvata dalla giunta prevede una spesa di 2,95 milioni per le attività dei primi sei mesi del 2012, 690mila euro per il potenziamento del centralino 020202 e altri 400mila euro per la campagna informativa. In attesa della lettera alle 600mila famiglie milanesi, il sindaco ha già inviato a tutti i giornali di zona una missiva per spiegare il provvedimento che «è solo un primo passo per migliorare Milano», ma anche «una scelta necessaria perché non ci piace che i bambini si ammalino solo perché respirano».

Mancano gli ultimi dettagli sul logo, che avrà una cartina stilizzata della città in verde e la scritta in stampatello Area C. Particolari da decidere in fretta, mentre sembra chiusa la partita delle deroghe: tra le tante categorie con permessi speciali, sarà equiparato ai residenti chi ha il domicilio in un immobile a uso esclusivamente abitativo nella Cerchia dei Bastioni (da provare con contratto d’affitto o bollette intestate), ma anche i possessori di box o posti auto nell’area a pagamento. Esenzione totale, invece, per giornalisti e poligrafici di gruppi editoriali che hanno la sede in Area C, ma solo per esigenze di servizio e nelle fasce orarie disagiate.


Commento: Che bello! Il Comune butta via un sacco di soldi nostri, per una cosa che servirà solo ad estorcercene degli altri!


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